Finalmente gli
Ibridoma arrivano al successore del loro primo demo, "Lady of Darkness" (2005), che avevo accolto più che positivamente proprio sulle pagine di Eutk. Anche per "Page 26" gli Ibridoma si propongono lungo cinque canzoni, tutte quante legati a sonorità tipicamente Heavy Metal, con la sola "Juliet" ad aprirsi a soluzioni apertamente melodiche.
"Alone in the Wind", "Page 26" e "Angels from Hell" sono tre ottimi brani di Heavy Metal d'ispirazione ottantiana, articolati, taglienti ed allo stesso tempo teatrali, che possono far venire in mente i Judas Piest ma pure Mercyful Fate o Megadeth (la timbrica di Christian Bartolacci talvolta rimanda a quella di Dave Mustaine), e che sopratutto ostentano evidenti miglioramenti, espressi da un songwriting sempre più personale, che forse necessiterebbe solo di una maggior capacità di sintesi.
Quarto pezzo in scaletta è poi l'inquietante "Dreams on the Past", e qui ci troviamo di fronte ad una canzone assolutamente non banale e scontata, in grado di crescere via via per intensità e pathos. La conclusione è infine lasciata alla già citata "Juliet", una delicata ballad che si sviluppa sugli arpeggi di chitarra ed un cantato malinconico, non particolarmente originale tuttavia ben interpretata ed arricchita nel finale da un lungo guitar solo, credo ad opera del nuovo entrato, Marco Vitali, il quale ha sostituito alla solista il dimissionario Pietro Alessandrini.
Da sottolineare poi anche l'ottima produzione e registrazione, ed alla resa dei conti, gli Ibridoma hanno saputo portare avanti un discorso aperto con il già citato "Lady of Darkness", ed ora raccolto il testimone grazie a "Page 26" possono tranquillamente puntare ad un contratto discografico.
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