E' strano pensare come una terra assolata e vitale come quella australiana possa dare i natali a band dedite a sonorità oscure e decadenti come quelle dei Virgin Black, giunti ormai al traguardo del quarto album.
Il nuovo lavoro intitolato "Requiem - Fortissimo" altro non è che la seconda parte di un concept già iniziato con il precedente "Requiem - Mezzo Forte" e che terminerà con il prossimo disco dal probabile titolo di "Requiem - Pianissimo", ovviamente dalle tonalità spente e poco allegre. Cosa aspettarsi quindi dal nuovo album dei Virgin Black? La band attenua la vena gothic-doom metal che caratterizza i precedenti lavori ed in questa sede ci propone a sorpresa un doom-death lento e cupo, sovrastato dalla voce gutturale e profonda di Rowan London, al cui growl fa da contraltare la voce soave e lirica della singer Samantah, che assieme all'innesto di parti di violoncello di My Dying Bridiana memoria e di cori dal sapore solenne e mistico conferiscono a "Requiem - Fortissimo" un sapore goticheggiante. Chi apprezza questo aspetto della musica del gruppo può stare tranquillo: la componente sinfonica e gotica del gruppo non è onnipresente ma non è stata in ogni caso messa da parte, anzi, grazie al gioco chiaroscurale che si viene a ricreare dal contrasto tra il connubio growl cavernoso-doom/death e l'accoppiata voce lirica-parti strumentali classicheggianti i pezzi accentuano la tensione ed il pathos. Quello che è certo è che in "Requiem - Fortissimo" è la componente death-doom a prevalere, da sempre parte del sound dei Virgin Black, ma mai come in questo disco così in primo piano. I pezzi poi sono ispiratissimi, pachidermici e spossanti nel loro incedere desolato, ma al contempo mai troppo monotematici nonostante la durata ragguardevole, sorretti da melodie affascinanti, pronte ad ammaliare con il loro suono seducente e malinconico, e da accordi profondi che scandiscono l'andamento funereo del disco. Gli amanti di questo tipo di proposta musicale troveranno pane per i propri animi inquieti ascoltando pezzi come "God In Dust", "Silent", "In Winters Ash" o nella stupenda "Darkness", probabilmente vero gioiello di "Requiem - Fortissimo" che già dal titolo rivela la propria essenza decadente, sofferente ma anche romantica. Risulta comunque difficile se non impossibile non emozionarsi con tutti gli altri pezzi del disco, che si conclude con la toccate e pianistica "Forever", degna conclusione di un album intenso come raramente negli ultimi tempi mi è capitato di ascoltare.
Consiglio quindi "Requiem - Fortissimo" a tutti coloro che amano sia il doom/death più puro che quello contaminato da elementi gothic, poichè nel nuovo album dei Virgin Black le due componenti sono amalgamate in maniera talmente bilanciata e perfetta da risultare appetibili per gli amanti di entrambi i generi.
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