Nel mio piccolo l'assenza sul mercato da parte dei Crematory era un qualcosa che proprio non mi sfiorava minimamente, sono anni che non riescono a pubblicare un album che mi lasci qualcosa, a maggior ragione dopo il precedente Klagebilder. Ma con questo nuovo Pray non si va molto oltre, si affoga nel solito Gothic Metal vagamente irrobustito di chitarre alla Rammstein (senza esagerare stavolta) e i soliti arrangiamenti Electro, il risultato? Di una noia mortale. I Crematory ormai non sanno più dove sbattere la testa, sono diventati la cover band di se stessi, con i soliti ritornelli pacchiani, che a volere essere preciso adesso non hanno più nemmeno una grande carica melodica, inoltre ci si mette anche il solito alternarsi di growl/clean/female vocals, e basta! Mancano le idee alla base, latitano le trovate vincenti, quello spirito che ti fa scrivere canzoni con un tiro che colpisce all'istante, da Pray (il bisogno è veramente urgente per loro...) non arrivano intuizioni energiche, ma soltanto il bisogno (contrattuale forse?) di immettere sul mercato un nuovo anonimo disco. L' unica cosa da salvare ovviamente è la solita produzione ben eseguita, anche se qui persiste una impostazione abbastanza anonima, tutto così plastificato e incolore. In 48 minuti di musica spesso viene la voglia di premere il tasto stop, nasce un istinto animale di mettere qualcosa di più vivo. Onestamente non credo che i Crematory, band grandissima anni fa, abbiano un senso in questo 2008.
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