Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2007
Durata:65 min.

Tracklist

  1. START
  2. HAVE A GOOD TIME
  3. ROSANNAH
  4. DIRTY LITTLE BLONDE BITCH
  5. LIONHEART
  6. ONE WAY TICKET TO ROCK
  7. SOME WORDS FOR YOU
  8. TONIGHT (LELYSTAD 2006)
  9. ALL WE WANT...
  10. WHERE ALL THINGS JUST DIE
  11. FUEL AND FIRE
  12. FOR ALL THE SHEEP
  13. A LITTLE BIT MORE
  14. BABY BLUE EYES

Line up

  • Dannie Damien: vocals, guitars, bass, drums

Voto medio utenti

E’ sempre brutto dare i voti, ergersi a professorino “giudica tutto e tutti“ specialmente quando ci si confronta con delle produzioni artistiche, opere che possiedono la virtù di essere a loro modo “uniche e inimitabili”.
Metti una sera dopo una giornata piena di lavoro, di noie, sei stanco e ti spari sul tuo Hi-Fi un cd di un artista che non hai mai lontanamente sentito nominare, con una “produzione fatta in casa” e pieno di quella malinconia tipicamente AOR che ti prende e non ti molla più.
Ascolti distrattamente e con presunzione giudichi, pontifichi, e ti chiedi se una giornata già così antipatica debba avere un epilogo ancora peggiore.

Ammetto che il mio approccio alla prima release di Dannie Damien è stato questo, ma per fortuna ho resettato da ogni fuorviante valutazione “umorale” e mi sono riascoltato tutto d’un fiato questo “Have a good time!!!” Beh, signori, avevo sbagliato tutto ed eccomi qui adesso a cospargermi umilmente il capo di cenere. Questo “Have a good time!!!” è un lavoro di un ragazzo di 24 anni che, partendo dalla bellissima cittadina pugliese di Trani, ha girovagato per l’Italia, l’Europa, abbracciando bands e progetti di ogni tipo e grado prima di pubblicare questo solo project che ripercorre con autentica passione l’epoca gloriosa del rock melodico anni ’80.
Certo, la (auto)produzione ha limiti vistosi e l’interpretazione vocale di Dannie non appare memorabile ma “Have a good time!!!” si presenta fin da subito come un disco di contagioso glam rock scandito da coinvolgenti cadenze melodiche che ci riportano alla memoria gli eleganti arrangiamenti e il feeling “on the road” di band come Journey, Danger Danger e Survivor. AOR dunque, genere davvero difficile da proporre nel suolo italico del nuovo millennio, ma non per questo il buon Dannie mostra tentennamenti e incertezze: il polistrumentista (ebbene sì, tutto il disco dalle keys, al basso fino all’ottima chitarra è opera del nostro amico pugliese) tira fuori un songwriting di tutto rispetto, fatto di idee interessanti, di riff scritti bene e suonati meglio, dove la scuola malmsteeniana fa spesso capolino e in cui le linee melodiche sprigionano ad ogni passaggio la loro inconfondibile “catchy” attitude.

Tra una ballad strappalacrime di cinderelliana memoria (“Rosannah”) ed episodi di vita on the road, a volte carichi di sogni e passione (“One way ticket to rock”, “Start”, la title track, “A little bit more”) altre volte più riflessivi ed amari (“Where all things just die”, “Fuel and fire”, “Tonight”), il nostro eroe riesce anche a contaminare il disco con altri generi offrendoci con “For all the sheep” un esempio divertente e scanzonato di “spaghetti country”. E poco importa se non mancano alcuni passaggi a vuoto (“Some words for you” e “All we want”): il cuore, la “compassione” (per dirla alla Pino scotto), le lacrime e il rock’n’roll ci raccontano la storia di un ragazzo che si autodefinisce “a native italian gipsy with a guitar in his hand, a stranger in his land, in love with the music”.
Se dietro ci fosse una major e un cantante con la C maiuscola (del resto lo stesso Dannie ha ammesso di aver cantato lui stesso solo per mancanza di valide alternative) sono sicuro che saremmo già a parlare di uno dei dischi sorpresa dell’anno.
Dategli fiducia…se la merita.
Recensione a cura di Filippo Lazzerini

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