Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2003
Durata:67 min.
Etichetta:Nuclear Blast
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. CYBERTRASH
  2. PLANET OF APES
  3. STAR BY STAR
  4. VIA NEGATIVA
  5. STILLBORN UNIVERSE
  6. ACID THEATRE
  7. PERFECT END
  8. NEON
  9. KEEPERS OF THE GARDEN
  10. OANTOMIME
  11. HOLLOW EARTH
  12. INDUSTRIAL TWILIGHT

Line up

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E' raro trovare una band con il coraggio e l'inventiva dei The Kovenant, capaci, nonostante il brusco cambio di sonorità avvenuto qualche anno fa, di fornire sempre prodotti ineccepibili sotto il punto di vista qualitativo. Così, se nella prima parte della carriera la formazione aveva rivisitato a suo modo il black metal atmosferico pubblicando alcuni indubbi capolavori, culminati in Nexus Polaris", con "Animatronics" le carte in tavola sono state completamente cambiate. Forti di un monicker più futuristico, grazie all'aggiunta di una "k", la band ha quindi dato vita ad un sound freddo, tecnologico ed elettronico. Un vero shock per i numerosi fan della band, formata da mostri sacri come Nagash (ex Dimmu Borgir), Balkheim (ex Catatonia, Diabolical Masquerade) ed Hellhammer (Mayhem, Arcturus), ma anche un disco coraggioso, sperimentale e commerciale nel senso migliore del termine; un clamoroso connubio fra metal ed elettronica. "S.E.T.I." (Search for Extra Terrestrial Intelligence) riprende il discorso dove si era fermato con "Animatronics", arricchendo il sound della band di un inedito feeling maggiormente arioso, a tratti vicino agli Apoptygma Berzerk di "Welcome To Earth", miscelando ancora una volta freddi beat ed un riffing non lontano da quello dei Rammstein o degli ultimi In Extremo. Il titolo dell'opener, "Cybertrash", se arricchito di una acca, potrebbe idealmente indicare il genere ora proposito dai norvegesi, anche se il brano non si dimostra all'altezza di tale onore; "S.E.T.I." decolla dalla terza traccia, "Star By Star", brano dal refrain estremamente memorizzabile, per poi compiere un viaggio lungo 67 minuti dove la musica del combo, più volte stravolta e rielaborata attraverso campionamenti, loop e filtri, non perde mai di spontaneità. I musicisti impegnati hanno un grande talento, e questo traspare anche attraverso la fitta effettistica usata creando numerose sfaccettature sonore impossibili da conseguire solo con l'aiuto di un computer. Pur mancando un singolo della statura di "New World Order" questo album mette molta più carne al fuoco rispetto al proprio predecessore, sicuramente più immediato ma meno maturo, mostrando una band capace di spaziare dalle atmosfere apocalittiche (chi ha citato i :Wumpscut?) di "Stillborn Universe" alla folle e geniale marcia "cyber circense" della conclusiva "Industrial Twilight", passando per elettronica venata di nu metal ed ebm contenuta in "Keepers Of The Garden". "S.E.T.I." saprà affascinarvi ascolto dopo ascolto, conducendovi per mano attraverso un universo dominato dalle macchine e dalla tecnologia, dove per l'uomo e per i sentimenti non c'è più spazio.
Recensione a cura di Francesco 'HWQ' Bucci

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