Copertina 5,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2005
Durata:36 min.
Etichetta:Metal Mind
Distribuzione:Metal Mind

Tracklist

  1. INFERNO
  2. LAVA OF HATRED
  3. THE EARTH TURNS INTO HELL
  4. THE ASHES OF TEMPLES
  5. SUFFERING SENT IN MERCY
  6. ADMIRED MASTERPIECE
  7. MOURNFUL ALTAR
  8. DEATH'S SACRAMENT
  9. LEGION OF DARKNESS
  10. NEVER UNDERESTIMATE

Line up

  • Garbaty: Vocals and Bass Guitar
  • Stiker: Guitars
  • Rob: Guitars
  • Mlody: Drums

Voto medio utenti

I Dissenter sono una band polacca al quarto full lenght, "Furor Arma Ministrat" che ha visto la luce già nel 2005 sotto Empire Records, ristampato e riposizionato sugli scaffali nel 2008 dalla Metal Mind Productions.
Il nome e l'origine della band lasciano auspicare per il meglio, figli senz'altro di band come Behemoth e Vader si lasciano trasportare troppo, senza alcun esito particolarmente positivo dalle loro influenze musicali; Copia riuscita non proprio benissimo della band di Nergal i Dissenter propongono un Brutal/Death metal molto cattivo che richiama sonorità Black, ma che non sorprende troppo per songwritng e abilità tecniche da parte dei componenti della band.
Ascoltando l'intero album, track by track, ci si accorge che il quartetto polacco suona più o meno le stesse cose, le canzoni sono composte da ritmiche ripetitive all'inverosimile, le due chitarre non sono affatto impegnatissime e i riff spesso sono mosci e senza quella carica di cui avrebbero bisogno per proporre un genere simile, la batteria è l'unica parte veramente energica e rabbiosa dell'album, il batterista Mlody si da veramente da fare e cerca spesso di ricoprire i ruoli che il resto delle strumentazioni non riescono a colmare, purtroppo però sbilanciandosi eccessivamente ed andando di conseguenza in contro a risultare esclusivamente caotica e banalmente rumoreggiante.
Le parti vocali sono una piacevole qulità del cantante, la voce è molto potente e violenta ed assomiglia in todo a quella del citato Nergal dei Behemoth che però si esprime con la propria band con liriche molto più lunghe e complesse.
"Furor Arma Ministrat" non rappresenta in nessun modo un capitolo fondamentale per il Brutal/Death, la copertina semplice e per nulla originale è la recensione meglio riuscita del contenuto dell'album, un album appunto sobrio e particolarmente derivativo.

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