Non sempre le labels sono infallibili, ed anche le migliori, come Relapse negli ultimi tempi ci aveva abituato essere, hanno per forza di cose una flessione inevitabile...certamente concordo con quanto scritto nella bio, ovvero che The End sia una band fortemente schizzata e tecnicamente preparatissima, in grado di produrre musica schizofrenica e paranoica, ma non sempre questo può bastare a sfornare un grande album. Grind Core orientato al Metal Core (oppure se volete Metal Core con un piede nel Grind Core, la differenza non è così abissale), pesante e diretto, a volte feroce, ma non brillante ed innovativo nel suo incedere e non ispiratissimo nel songwriting. Le songs, che si susseguono in rapida successione, non si discostano molto le una dalle altre: mazzetta sull'acceleratore in piena furia omicida, tempi rallentati a spingere, stacchi in derivazione funk, vicini come concezione al riffing tanto caro ai Death Angel di 'Act III' (qualcuno di voi se lo ricorda?) e voce in perfetto stile screaming Hardcore...un album, o EP che dir si voglia, non indispensabile, soprattutto se si possiede un qualsiasi lavoro di Dillinger Escape Plan (un gradino sopra, senza dubbio) o dopo le uscite devastanti di qualche mese fa dei grandi Cephalic Carnage o di Agoraphobic Nosebleed.
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