Se Vi piace l’emo-rock, ritenete che, nonostante la “grande abbuffata”, sia un genere in grado di dire ancora qualcosa d’importante, magari proprio grazie a qualche realtà emergente capace anche di una sensibilità esplicitamente “alternativa”, cercate questo “Everyone has their secrets” dei britannici Showing Off To Thieves, potrebbe riservarvi qualche benefica emozione.
Sei brani discretamente riusciti per una ventina di minuti di musica dove la ricerca armonica e la propensione ad un suono al tempo stesso solare, articolato e malinconico, senza dimenticare un’adeguata fisicità, pur rimandando ai padri spirituali del settore (Sense Field, Farside, la scuola Dischord), ai loro molti epigoni (Hell is for Heroes, Biffy Clyro, Thrice, …) e alle ultime tendenze di successo della “alternative nation” (Arctic Monkeys, The Kooks), riesce a non annoiare e superare quella soglia della banalità in cui moltissimi invece, sono sprofondati senza pudore.
La title-track, “Parody of an angel” (il mio pezzo preferito, con un vago sentore di Bad Religion nell’impasto corale), “Save me” e l’intenso slow “Safety in numbers” sono innegabilmente momenti musicali che lasciano un segno del loro passaggio, forse un graffio non proprio indelebile, ma comunque non ci si può nemmeno oltremodo lamentare, in una piattezza di “genere” decisamente sconfortante.
Un gruppo dalle discrete qualità, che anche senza sovrastare la scena con la sua “statura artistica”, è in grado di emergere quel tanto che basta per lasciarci sperare in una (flebile) possibilità di riscatto dopo tante delusioni.
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