Copertina 5,5

Info

Anno di uscita:2008
Durata:40 min.
Etichetta:Rivel

Tracklist

  1. ALIVE
  2. APOCALYPTIC
  3. FIRE AND FLAMES
  4. MOTOR MUSIC
  5. POLLUTION SOLUTION
  6. REDEEMER
  7. JUST DO IT
  8. POUR SOME LOVE
  9. LOUD GUITARS
  10. GRINDING
  11. UNKNOWN

Line up

  • Kent Franklin: vocals, guitar, harmonica
  • Samuel Gustafsson: bass
  • Mattias Holm: guitar
  • Mick Nordström: drums, backing vocals

Voto medio utenti

Gli Stonefuze sono una band svedese che sembra al debutto, ma in realtà non lo è: il gruppo è infatti il medesimo che dal 1992 al 1998 si esibiva col nome di Cornerstone (da non confondersi con gli omonimi danesi) e che ha pubblicato tre album.
Dopo otto anni di silenzio, i quattro musicisti hanno deciso di tornare insieme, cambiare nome e dare vita a un nuovo corso, il cui primo risultato è questo album, intitolato semplicemente "Stonefuze".
Dai tempi dei Cornerstone, la band ha ulteriormente indurito il proprio sound, che oggi si presenta come una sorta di incrocio fra stoner, hard rock e certo metal anni '70 (il riff di "Just Do It" è esemplare in tal senso).
La voglia di fare c'è, l'energia non manca, mentre la produzione è decente ma nulla più. Ciò che latita, invece, è l'ispirazione: queste 11 canzoni sono tutte più o meno simili e quasi tutte prive di spunti davvero interessanti. È soprattutto la prestazione vocale di Kent Franklin ad essere poco incisiva, il suo timbro aspro e rauco sarebbe probabilmente più adatto ad un certo tipo di heavy blues che non a cavalcate hard rock come si possono trovare su questo CD.
Alcuni brani funzionano, vedi "Motor Music" col suo andamento sincopato, la già citata "Just Do It" col suo riff settantiano, o "Pour Some Love" col suo refrain particolare ma azzeccato.
Il resto si alterna fra episodi accettabili, ma fin troppo banali e ripetitivi ("Apocalyptic", "Loud Guitars", "Grinding") ed altri decisamente brutti, come "Pollution Solution" o la conclusiva "Unknown". Se a questo si aggiunge un'assoluta mancanza di originalità nei titoli e nei testi, il quadro è completo.
In sostanza, possiamo apprezzare gli sforzi compiuti dagli Stonefuze, come per esempio il fatto di aver voluto pubblicare un album autoprodotto, ma il disco è un po' troppo sotto tono e troppo poco ispirato per essere consigliato.
Recensione a cura di Michele 'Freeagle' Marando

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