Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2008
Durata:46 min.
Etichetta:Sweet Poison Records
Distribuzione:Gatti Promotion

Tracklist

  1. HELL IS NOW
  2. ANGEL OF WAR
  3. ANGRY MACHINE...OF LOVE
  4. SMELL THE FIRE
  5. FIGHT TO DREAM
  6. NO MORE HEROES
  7. HEAVY METAL
  8. LIFE PASSENGERS
  9. WITHOUT WAITING...
  10. ...WITHOUT FEAR
  11. PRISONERS OF STEEL

Line up

  • Massimo De Nardi: vocals
  • Giovanni Moretto: guitars
  • Alessandro Jacobi: bass
  • Marco Maffeis: guitars
  • Luca Scomparin: drums

Voto medio utenti

Due demo a tutta velocità come "Smell the Fire" (2005) e "Fight To Dream" ('06) hanno portato prontamente all'esordio discografico i Burning Black, giovane formazione di Treviso totalmente dedita ad un Heavy Metal spiccatamente ottantiano che deve molto (tutto?) ai Judas Priest e comunque più in generale alla N.W.O.B.H.M.
"Hell Is Now" è la riuscita opener, una canzone graffiante e rocciosa che rimanda direttamente agli appena citati Judas Priest, anche se sembrerebbero rivisti nell'ottica dei Metallica, con il bravo Massimo De Nardi a metà strada tra Halford e Hetfield
Si rivelano meno frontali sia la successiva "Angel of War" (per quanto ben ritmata), sia il mid tempo teutonico "Angry Machine... of Love", due canzoni che tendono a lasciare maggiori spiragli alla melodia. Se finora i Burning Black ci hanno proposto delle nuove composizioni, la prima concessione ai precedenti lavori la concedono solo a partire da "Smell the Fire" (dall'omonimo demo, e che continua a richiamare apertamente i primi Running Wild), bissando poi con "Fight to Dream", che era invece presente su entrambi i lavori, e a ragione dato che si tratta di uno dei loro pezzi migliori, sulle orme di Judas Priest, Saxon, Accept ed Exciter. I Burning Black mostrano altri punti di contatto anche con i White Skull, e quindi non stupisce scoprire che l'album è stato registrato (ottimamente) presso i Remaster Studios e prodotto da Tony Fontò (White Skull) e Nick Savio (ex White Skull, ora negli Hollow Haze).
Tocca poi ad un paio di pezzi nuovi, la power ballad "No More Heroes" e la decisamente più veloce "Heavy Metal" (una vera e propria dichiarazione di intenti!), prima della già nota "Life Passengers", un altro mid tempo che lascia spazio al breve strumentale "Without Waiting...", naturale preludio ad una "...Without Fear" nuovamente lanciata su velocità, e ritmiche, sostenute. Chiude la rodata "Prisoners of Steel", episodio priestiano (anche questa proveniente da "Fight To Dream") dalle fluenti e riuscite fughe di chitarra.
"Prisoners of Steel" si rivela così un buon esordio, ma da adesso in avanti le cose si faranno sicuramente più difficili e dovendo guardare a traguardi ambiziosi questi cinque metallari dovranno ovviamente dare qualcosa in più.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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