Copertina 7

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2008
Durata:45 min.
Etichetta:Locomotive
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. ARISE
  2. YEAR OF THE PHOENIX
  3. GHOST LIGHT
  4. TOUCHED BY THE MARA
  5. A BEAUTIFUL DEATH
  6. LEGACY IN A RHYME
  7. CARAMON’S POEM
  8. THE HIGHLAND
  9. SHADOW OF THE BEAST
  10. MARCH THROUGH AN ENDLESS RAIN

Line up

  • Matt Barlow: vocals
  • Jonah Weingarten: keyboards
  • Michael Kammeyer: guitars
  • Toke Skjonnemand: guitars
  • Niels Kvist: bass
  • Morten G. Sorensen: drums

Voto medio utenti

Grandi novità in occasione del terzo album (dopo "Melancholy Beast" e "Legend of the Bone Carver", usciti rispettivamente nel 2004 e nel 2006) dei Pyramaze, formazione a maggioranza danese. Infatti, su "Immortal" troviamo un nuovo cantante, dato che ora al posto del dimissionario Lance King (Balance of Power, King's Machine, Empire...) spunta un altro ottimo vocalist, anche lui statunitense, quale Matt Barlow, il quale, approfittando del periodo di "pausa" che si era preso dagli Iced Earth, ha raccolto l'invito di Michael Kammeyer contribuendo a fare di "Immortal" un ottimo disco.
Barlow avrà perso pure la lunga criniera, ma la voce è sempre quella, e riesce ad esprimersi ad alti livelli anche lontano dal songwriting di Jon Schaffer ed in un contesto musicale distante da quello degli Iced Earth, dato che quello dei Pyramaze è un Melodic Power Metal dalle evidenti tinte Progressive, che esplode subito dopo l'intro "Arise" con "Year of the Phoenix", dove è immediatamente riconoscibile la caratteristica timbrica di Barlow, e poi con l'articolata "Ghost Light", e qui si può apprezzare appieno il contribuito apportato dal tastierista Jonah Weingarten, anche lui proveniente dagli States, che ben bilancia l'aggressività degli altri musicisti. I primi sussulti atmosferici affiorano su "Touched by the Mara", che al di una della ritmica insistita propone quegli squarci melodici che troveranno poi la loro massima espressione su "Legacy in a Rhyme", ballad pianistica, non particolarmente originale, ma cantata con il giusto feeling. Discretamente più energiche sia "Beautiful Death" sia "Caramon’s Poem", che precede quella che è probabilmente la canzone meglio riuscita del disco: "The Highland", dalla marcate atmosfere folk ma che senza essere leziosa sa essere epica e potente allo stesso tempo, con in evidenza le chitarre della coppia Kammeyer/Skjonnemand.
Mancano all'appello ancora la veloce "Shadow of the Beast" e la strumentale "March Through an Endless Rain" che chiude l'album con il suo passo marziale e solenne.
"Immortal" è un buon esempio di come il Power Metal abbia saputo evolversi negli ultimi anni. Ora però non possiamo far altro che aspettare di vedere se i Pyramaze riusciranno a mantenersi a questi livelli, e molto dipenderà dalla conferma di Barlow (rientrato negli Iced Earth) oppure dalla scelta di colui che sarà il suo sostituto.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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