Ecco finalmente un disco del quale aspettavo impazientemente l'uscita, uno di quelli dai quali è lecito ancora aspettarsi qualcosa, da parte di una band che due anni fa se ne uscì con un disco strepitoso quale Superheroes, a tutt' oggi una delle migliori uscite in ambito heavy/rock degli ultimi tempi. È spesso difficile una volta fatto il colpo grosso con un disco da urlo riuscire a replicare lo stesso successo a distanza di poco tempo, è un'impresa da grandi band e dai Racer X tale conferma era lecito aspettarsela, visto l'enorme potenziale di questa formazione.
Carico di tutte queste aspettative e di un affetto particolare che mi lega alla band dai tempi di Street Lethal mi sono dedicato a questo nuovo Getting Heavier del quale ho macinato numerosi e numerosi ascolti prima di giungere alle conclusioni di quanto segue. Ho voluto anche prima parlarne personalmente col singer Jeff Martin (di questa chiacchierata a breve leggerete su queste stesse pagine), il quale certo ha contribuito a crearmi un'idea ancora più precisa di questo nuovo lavoro. Non nascondo che ad un primo momento l'impressione avuta è stata quella di un mezzo passo falso per la band americana, questo perché (come in molti credo) mi aspettavo una continuazione di Superheroes o per lo meno che i Racer X proseguissero su questo stesso cammino.
E invece la scelta attuata dalla band è stata differente, per certi aspetti meno scontata e sicuramente lontana da quello che è stato il precedente lavoro, e che, stando in ambito di paragoni, richiama alla memoria più un Technical Difficulties che altro.
Il sound generale è stato orientato verso un approccio più diretto, d'insieme, frutto anche di una registrazione più immediata, concentrata in poco tempo e alla quale hanno preso parte contemporaneamente tutti e 4 i musicisti, senza ricorrere all'eccessivo uso di sovraincisioni e altri artifici da studio, come era stato per gli altri lavori.
Cambia la forma quindi e per adattarsi alla sostanza direi, visto che l'impronta heavy viene musicalmente sopraffatta da quella hard rock (al contrario di quanto il titolo farebbe pensare) mantenendo comunque il classico trade mark Racer X dato dalla singolare voce di Jeff e dal lavoro superlativo dell'instancabile Gilbert, accompagnati da musicisti eccezionali quali Alderete e Travis, anche se qui un po' in ombra rispetto al passato.
"Everything is Everything" e "Empty Man" segnano i tratti principali di questa svolta musicale per la band, della quale emerge il lato più introspettivo e malinconico, mentre le iniziali "Dr. X" e "Lucifer's Hammer" rimangono più ancorate al passato come sound, anche per il fatto di essere tra gli episodi più sostenuti dell'insieme. Vere sorprese sono invece una "Heaven in '74", rock'n'roll song divertente (specie per il testo) e spumeggiante così come l'antitetica "Ghost Dance", dall' incedere ipnotico cantilenante del tutto particolare e affascinante.
La sferzata rockeggiante pervade tutto il disco e si fa sentire maggiormente in song come "Bucket of Rock" o la successiva "Go-GG-Go", fino alla conclusiva strumentale "Catapult To Extinction", nella quale poco spazio viene lasciato ai tecnicismi funambolici di una "King Of The Monsters" o "Viking Kong", per intenderci, aspetto questo che accompagna tutto quanto Getting Heavier.
Si può quindi dire che i Racer X abbiano in parte calato la maschera dei virtuosi a tutti i costi dando vita così ad un lavoro più caldo e avvolgente, sicuramente diverso dal passato; le differenze ci sono e si sentono, forse non tutti si troveranno d'accordo con questa nuova direzione musicale, ma posso assicurare che un ascolto approfondito e consapevole di Getting Heavier non deluderà affatto i veri fan dei Racer X che sapranno anche questa volta ritrovarsi nella loro musica.