Dalla patria di Ligabue, Correggio, arrivano questi Valerian Swing, qui al debutto, anche se all’attivo hanno anche un demo.
Questo “Draining Planning For Ears Reflectors” è sostanzialmente un disco emocore, anche se la melodia è comunque di tipo intimista, mai prona a qualsivoglia forma di easy-listening. C’è un’atmosfera malinconico (forse sarebbe meglio dire melanconica) in questo disco che non sfigurerebbe in un lavoro gothic, e spesso la musica suggerisce visioni oniriche, dilatate, psichedeliche.
Dicevo che è un lavoro sostanzialmente emo perché possiamo dire che buon 75% disco è basato su queste liquide digressioni, che pur tuttavia lasciano il posto alla rabbia cieca della band, che si manifesta attraverso le più svariate forme dell’hardcore estremo, sia esso math, noise o postcore, quando non attraverso stacchi free jazz.
La band mostra buone capacità anche se, a mio modesto parere, non sfruttate a fondo, con un songwriting troppo sbilanciato verso la melodia, la qual cosa fa sembrare i momenti più violenti come il tentativo estemporaneo della band di sembrare cool, mostrando i muscoli. I muscoli, oltre che mostrati, vanno usati.
La band lo fa bene in “It Is difficult For Us…”, canzone dal titolo
wertmulliano e lunga ben 11 minuti, duranti i quali la band sciorina tutto la propria scienza e il proprio talento.
In defintiva un buon debutto, con qualche ingenuità di troppo, ma che lascia ben sperare per il futuro.
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