Secondo disco per nostrani Dyve, dopo “Age Of An Dust” del 2005. La band, dopo un breve intro acustico, esordisce subito con il proprio roccioso power/heavy, melodico ma sempre pronto a robuste sfuriate, come dimostra “Addiction”.
Tecnicamente la band è preparata, e non potrebbe essere altrimenti, visto il genere proposto, tuttavia non indulge quasi mai in virtuosismi fini a se stessi, preferendo a volte la via dell’impatto immediato, come ad esempio “You Make Me Feel”, canzone che punta molto su un feeling catchy e orecchiabile.
Tuttavia non è possibile non sottolineare che qui non c’è spazio per originalità e innovatività, anche se la formula proposta dalla band, che miscela in maniera discreta le diverse influenze, ha un buon riscontro nel songwriting, e i quasi 9 minuti della suite “Emotions (In The Wind)” lo dimostrano.
Il singer non ha una voce particolarmente dotata, non discuto la tecnica, ma è assolutamente impersonale e troppo appiattita sui clichè del genere.
Ottima la produzione e i suoni, con un perfetto bilanciamento dei diversi strumenti.
Nel disco non manca un buon lento “Waiting”, ma non mancano nemmeno alcuni riempitivi per un disco forse un po’ troppo lungo.
In definitiva un disco con luci ed ombre, ma comunque un disco che sa essere piacevole e non noioso.
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