Tornano i Metal Church, a due anni di distanza da "A Light in the Dark", e lo fanno con una line-up che vede l'ingresso del nuovo chitarrista Rick Van Zandt e la riconferma di Munroe alla voce.
Dopo due lavori piacevoli, ma non certo indimenticabili, i Metal Church ci propongono un'altro album discreto ma scolastico, che suonicchia ma che non esalta, e che soprattutto è ben lontano dai fasti di un tempo.
Di acqua sotto i ponti ne è passata per la band di Kurdt Vanderhoof, ed è normale che i ritmi siano meno serrati di un tempo; ma si possono comporre album piacevoli pur restando con il freno a mano tirato.
Questo "This Present Wasteland" invece scorre via senza intoppi nè picchi, annoiando più di una volta e rivelandosi spesso prevedibile.
Non è un brutto disco, sia chiaro, ma francamente, se non fosse dei Metal Church, dopo due sbadigli l'avrei deposto a far polvere tra tanti album insipidi simili.
Troviamo comunque pezzi estremamente piacevoli, come "Mass Hysteria" o la ottima "A War Never Won", introdotta dai fraseggi acustici della chitarra di Kurdt Vanderhoof e lanciata poi da Ronny Munroe in un'apertura che ci rimanda ai tempi di "Watch the Children Pray" - pur con le dovute proporzioni.
Nel complesso, però, è un album di mestiere ed esperienza, che non spicca nel mercato odierno nè tantomeno arricchisce qualitativamente la discografia di una band che ha dato tantissimo al metal, ma che ha un po' perso oggi la propria ispirazione. Si poteva fare di meglio.
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