Nati nel febbraio del 2000, i
Desert Clouds esordiscono con quest’interessante demo patrocinato dalla sempre attenta agenzia promozionale Kick, proponendo un suono che, proprio come illustrato con una bella “immagine letteraria” nel flier d’accompagnamento allegato, fonde i sentimenti dei suoi ideatori in […] melodie di furiosa malinconia, come ira mescolata in una goccia di dolore […].
Una proposta che si nutre di folk, di blues, di grunge, di psichedelia dei sixties e di indie rock, per toccare i meandri dell’animo umano, portando alla luce ricordi, debolezze e rancori, con delicatezza ma anche con molta amarezza e notevole intensità, in una catarsi intuitiva, sensibile e prepotente.
Volendo essere un po’ più pragmatici e fornire al lettore qualche indicazione maggiormente “tangibile”, potremmo citare Black Heart Procession e Radiohead come presumibili ispiratori del quintetto nostrano e tuttavia tale derivazione non appare mai ossessivamente pressante, inserita in un contesto sufficientemente personale e comunque fortemente emotivo ed evocativo.
Certo non tutto funziona alla perfezione, perché talvolta emergono alcuni difetti di coesione e le escursioni musicali diventano un po’ troppo “frammentarie”, tuttavia quando i Desert Clouds riescono a focalizzare al meglio le loro qualità empatiche e le melodie sollecitano con abilità i recettori delle emozioni, le loro canzoni (come del resto si prefiggono, vedi la “dichiarazione d’intenti” del già menzionato volantino informativo) colpiscono nel profondo, come accade nella fascinosa delicatezza dell’opener “Around us”, nel tocco acido della suggestiva e indolente “The day of afternoon” o ancora nella conclusiva “Desert clouds”.
Discorso a parte merita “A reason to die” la quale esplora il versante più tipicamente “rock” ed abrasivo della personalità dei nostri; il risultato, benché forse leggermente avulso dal clima generale, è ancora una volta piuttosto piacevole e apprezzabile.
“Dharma bums” è, in sede di bilancio finale, “un’opera prima” d’innegabile valore, per una band non ancora matura, ma artisticamente parecchio dotata, a cui serve verosimilmente solo un po’ di tempo e di ulteriore esperienza per consolidare adeguatamente le sue virtù.
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