Nahui è il progetto solista di Luca Giancotti, musicista poliedrico dal solido background rock, che spazia dal progressive fino addirittura a progetti techno/trance.
Le 8 tracce di questo “Nahui”, full-lenght che viene dopo un paio di Ep, come detto hanno solide basi rock sulle quali vengono innestati tutta una serie di elementi che fanno questo disco progressivo nel senso più lato del termine. Si passa da momenti dal mood dark, ma pur sempre emozionale, senza sfociare nel gotico, come ad esempio in “Christmas”, passando per “Fluid Hollow”, che sembra un pezzo dei Muse, per finire a “Broken Glasses”, pezzo acustico con accenni quasi grunge.
Quello che permea il sound in lungo e in largo è, tuttavia, un umore melanconico, nostalgico, che in certe parti di chitarra sfocia in un onirismo lisergico assolutamente apprezzabile, come nella conclusiva “Crumbled From Stars”.
Non mancano canzoni più movimentate, con ritmica sostenuta, come “Berlin”, la quale sembra un vero e proprio omaggio a certa new wave.
La sensazione che si ha ascoltando questo disco è che sia davvero tutto al posto giusto, nulla fuori posto, canzoni piacevoli che, sebbene emozionali, non sono impegnative e si lasciano ascoltare tutte, dalla prima all’ultima.
In tal senso è apprezzabile la scelta di Luca Giancotti di non inserire riempitivi inutili per allungare il brodo.
Per quel che mi riguarda un disco assolutamente buono, disco che ci consegna un nuovo nome da seguire e tenere d’occhio in attesa di future evoluzioni.
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