Primo album per gli Agenda of Swine, nuova band fatta di vecchie conoscenze del panorama estremo statunitense, ma soprattutto una band che poteva anche restare benissimo nel proprio garage a sfracellarsi le orecchie.
Certo, non un incipit dei migliori per questo debutto "Waves Of Human Suffering", uscito sotto Relapse, ma effettivamente si tratta di un lavoro banale, prodotto male ed anonimo. A cavallo tra grind, hardcore e death, con qualche spunto alla Napalm Death primi '90, questo debutto degli Agenda of Swine non dice nulla che non sia stato già detto da 18 anni a questa parte nel campo, e oltretutto pur scadendo nella banalità, riesce anche ad essere di scarsa fattura.
Un cantato anonimo, trascinato e buttato lì a casaccio, e una sezione ritmica che punta sulla quantità più che sulla qualità, sono le caratteristiche negative più evidenti. Innocua anche la produzione, zanzarosa e caratterizzata da una batteria dal suono palesamente finto.
Francamente non trovo nulla che valga la pena essere salvato in questo album, se non quell'attitudine un po' vintage del grind che forse è andata perduto con le ultime uscite del genere, decisamente più patinate.
Non resta comunque un buon motivo per spendere i soldi dell'acquisto, quando c'è altro in giro materiale nettamente superiore.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?