Tornano i nostrani
Nowhere, con l'ennesima pubblicazione underground, vorrei sapere in proposito quando qualcuno si accorgerà di loro. In ogni caso per tornare a parlare di musica i Nowhere confermano un'altra volta la loro totale versatilità stilistica, si passa con disinvoltura dal Nu Metal ad accenni Reggae (eh si avete letto bene), per poi volare in tutta tranquillità su territori che sanno tanto di Rock n Roll anni 50, per poi sfociare in una sorta di Thrash Metal dalle venature fortemente Hardcore. La cosa positiva in tutto questo è che nulla risulta fuori luogo oppure stonato, persiste una sorta di collante che rendo il tutto compatto e potente. Sanno spiazzare, ma riescono anche nell'impresa di coinvolgere, c'è di tutto di più, anche una leggera sferzata Brutal/Death Metal in Lula Hope. Non male nemmeno il concept, ricco di deliri, su tutte Arbeit Machy Sklaven, un titolo letteralmente geniale. Non male neanche la cura dei suoni, molto asciutti e diretti. Non mi rimane molto altro da dire, in soli venti minuti i Nowhere riescono a catturare l'ascoltatore con uno stile che spazia realmente nel Rock in senso lato. Molto interessanti.
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