Dal calderone death metal svedese emergono con prepotenza i The Defaced, supergruppo nato nel 1999 che vanta nella sua formazione alcuni dei musicisti più noti e validi della scena metal attuale. Parliamo di gente come Henry Ranta dei Soilwork o Klas Ideberg di Darkane e Terror 2000, insomma, non di pivellini. Dopo l’esordio “Domination Commence” la band si presenta un po’ trasformata : ritoccata la grafica del monicker, con una splendida copertina ad opera di Travis Smith (lo stesso che abbiamo ammirato all’opera sui lavori di Opeth o Nevermore) e lanciatissima dalla Scarlet sul mercato, a dimostrazione che, spesso, la qualità riesce a coniugarsi con il mercato seppur limitato dell’heavy metal. La musica è trasformata anch’essa : abbandonati gli standard thrash (conservandone un’evidente e fresca memoria) il gruppo trova la sua forza compositiva nella melodia e nella struttura di un heavy metal ugualmente aggressivo e originale che riesce benissimo a non confondersi con i conterranei In Flames e Dark Tranquillity, segno che il Paese è ormai uno dei fulcri più vitali della scena, capace benissimo di sfornare prodotti diversissimi tra loro in ogni ambito. In splendida forma la voce di Henrik Sjowall, bravo nel correre lungo le corsie tracciate dai riff ultraviolenti delle chitarre elettriche così come è capace di accarezzare i rari momenti più acustici e caldi del disco. “Karma in Black” è un prodotto di qualità ben venduto e non svenduto che svela il segreto di una band a ragione ben spinta nella direzione giusta dell’industria musicale odierna.
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