Debutto sull'inglese Copro Records per i Browbeat, ensamble emiliano, che, dopo il debut album "No Salvation" sull'italianissima Vacation House, ora sforna il nuovissimo "Audioviolence". Sebbene l'ottima produzione (a cura di Dave Chang) e la grande padronanza che questi ragazzi hanno dei loro strumenti (a cominciare dalla grandissima voce di M.V, capace di spaziare dalle clean vocals a-la-Fear Factory allo screaming/growl in puro Hardcore style, per arrivare ad un rappato in stile Linkin' Park/Limp Biskit), il platter risulta tutto un poco omogeneo, pagando soprattutto dazio alle band motrici del genere, ovvero oltre alle già nominate influenze, ai vari Slipkont, Korn e Machine Head (notevole l'influenza di questi ultimi, soprattutto nel guitar riffing). Da un lato, dunque, i Browbeat sono una band da un potenziale Enorme (e quando lo dico, voglio sottolineare la E maiuscola), degni di portare la bandiera italiana all'estero, ma dall'altro risultano un poco troppo derivati, e l'album nel suo complesso tende a soffrire di questo, risultando forse troppo poco dinamico. L'impressione è la seguente (che mi ero fatto anche al momento del debut "No Salvation"): ottima band, se presa a piccole dosi.
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