In Francia, e precisamente a Cannes non esiste soltanto il Festival per gli Oscar del cinema, esiste magari anche una sala prove sperduta dove questi giovani
Sikh affilano le proprie armi per invadere il mercato della musica. Lo fanno in modo particolare, e conoscendomi non immaginavo potessero piacermi, anche perchè a leggere la loro biografia allegata al promo non promettevano nulla di buono, Crossover/Nu Metal. Invece non ci crederete ma questo One More Piece è veramente un bel disco, pieno di bella musica suonata con il cuore, dalla forte personalità e da una profondità di impatto che non lascia indifferenti. Si parte subito alla grande con The Quake, 5 Seasons e Haleyon Days, tre canzoni che descrivono perfettamente lo stile dei Sikh, partendo dalle strutture portentose, molto calde e spesse, senza però quelle deviazioni Hip Hop che potevano affondare il tutto in un mare di sterco. Melodie immediate, un buon senso del groove in fase ritmica, ecco quali sono gli ingredienti di un album che si rivela estremamente maturo e personale. Ogni tanto ricordano gli Slipknot più "calmi", in alcuni momenti invece si avvicinano ad un Rock dai toni alternativi, ma tutto comunque suona compatto e robusto. La Drakkar evidentemente deve aver fiutato qualcosa, magari non venderanno quanto i Limp Bizkit, ma di sicuro fanno dell'ottima musica.
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