Ho sempre provato una forte simpatia per gli
Zebrahead, d’altro canto come non si può avere simpatico il gruppo di ‘
Playmate Of TheYear’ ? Si si, stiamo proprio parlando della canzone di quel video pieno zeppo di conigliette, girato nella leggendaria playboy mansion, che molti di voi avranno sicuramente visto, in heavy rotation, su mtv nell’estate del 2000! Da allora di tempo ne è passato, la fama dei nostri è andata scemando sempre più (tranne che in Giappone dove sono sempre famosissimi) ma non la loro voglia di divertire e divertirsi.
Perso nel 2004 il loro vecchio cantante-chitarrista, i nostri non si sono dati per vinti e reclutato il nuovo Matty Lewis, hanno dato inizio ad una seconda parte di carriera. Questo nuovo album esce a due anni di distanza dal precedente ‘
Broadcast To The World’ e, nelle intenzioni del gruppo, dovrebbe rappresentare la definitiva rinascita…e ci riesce in pieno.
‘
Phoenix’ non presenta sostanziali novità stilistiche rispetto al passato, con i nostri californiani sempre fedeli al loro ormai classico mix di rapcore e pop-punk, ma con un pizzico di versatilità in più rispetto agli ultimi lavori che non guasta mai.
L’inizio dell’album è affidato ad un lotto di canzoni che fanno dell’intensità la loro caratteristica principale, così la “metallosa” ‘
HMP’, senza dubbio alcuno uno dei brani più riusciti dell’intero cd e le seguenti ‘
Hell Yeah!’ e ‘
Just The Tip’ colpiscono nel segno con la loro carica adrenalinica.
Si prosegue con il singolo ‘Mental Health’ che fa un po’ troppo il verso alla vecchia ‘
Playmate Of The Year’. Fortunatamente per noi anche dal punto di vista video, infatti le belle ragazze non mancano neanche nel nuovo clip! Come si dice, il lupo perde il pelo ma non il vizio…
La raffinata ‘
The Juggernauts’ con le sue marcate influenze pop e la più ritmata ‘
Death By Disco’ pongono fine ad una prima parte in cui non è presente neanche una caduta di tono.
Il problema maggiore per i gruppi come gli
Zebrahead è riuscire a tenere vivo l’interesse dell’ascoltatore per tutta l’intera durata del cd, poiché alla lunga il mix di punk, pop e rapcore, può stancare, soprattutto se la qualità delle canzoni non è sempre alta. Fortunatamente ci pensano la melodica ‘
The Junkie And The Halo’, l’energica ‘
Brixton’ e le successive ‘
Two Wrongs Don't Make A Right, But Three Rights Make A Left’ (molto Blink 182) e ‘
All For None And None For All’, con le sue influenze surf, a risollevare le sorti di un disco decisamente ben riuscito e che si pone da subito come uno dei migliori lavori della band.
‘
Phoenix’ è presente sul mercato anche con incluso il ‘
Broadcast To The World’ dvd, con tutti i video del precedente studio album, esibizioni dal vivo e chicche assortite. Value for money.
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