E' un bel mattino di primavera, ed un signore fa le pulizie nel garege di Ken Redding, un uomo distinto, che un tempo cantava in una band. Spostando scatoloni e pacchi, trova per caso dei nastri... Caspita, sono le registrazioni di un disco! Il signor Ken Redding, con un mezzo sorriso ed uno sguardo sorpreso, si ricorda di aver registrato, nel 1988, un disco con la sua christian metal band di allora, tali
His Witness... Di lì a poco, Bill Menchen, produttore discografico, viene a sapere il tutto e si interessa alla riedizione di quel disco.... 20 anni dopo la sua composizione, quindi, ecco nelle nostre mani
"Kingdom Come", disco di hard rock/heavy metal infarcito di cristianesimo a tutto busso, basta guardare i titoli per farsene un'idea....
Ciò che le nostre orecchie accolgono volentieri è un ottimo sound, decisamente ottantiano nei suoni delle chitarre e negli arrangiamenti, ma molto molto simile a quanto il christian rock ha sempre offerto. Le coordinate stilistiche avvicinano i nostri un pò a Dio (mi perdonerete la battuta involontaria, spero...), un pò ai Motley Crue (paragone blasfemo?!?), un pò ai Whitesnake della prim'ora, senza però disdegnare aperture più melodiche, qua e là, con inserti acustici e un pò più accarezzati.
Un disco storico, insomma, un altro colpo a segno per la Retroactive, che evidentemente gode da matti nello scovare queste piccole perle negli scatoloni... Per usare un eufemismo, potremmo definire questo disco un lavoro fatto 'come Dio comanda'.... Oddio, forse è meglio che la smetta, va...
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