"Il cliente ha sempre ragione", recita un vecchio detto. E come poteva quindi il piccolo Cory tirarsi indietro dopo che un nostro lettore aveva denunciato la mancanza delle recesione di questo disco in quella degli Hour Of Penance?Quindi, poichè mia madre, quando mi ha messo al mondo 23 anni fa, ha ben pensato di farmi oltre che spocchioso e saccente, anche dannatamente curioso, ho deciso di andarmi ad ascoltare questo "Zombiefuck" dei romani Corpsefucking Art, band fino a poco tempo fa a me sconosciuta. E devo dire che la mossa si è rivelata vincente!
Dopo questo doveroso preambolo, veniamo a noi: i Corpsefucking Art ci propongono un brutal death metal senza compromessi, figlio di band quali Suffocation e Deeds of Flesh. Niente di che, penserete voi. E invece no, perchè quello che rende unica questa band è un sense of humor dissacrante, che si riscontra in pezzi come "Beverly Hills Corpse" (quando ho sentito l'intro con il tema dell'omonimo film mi sono cappottato dalla sedia!), "High Skull Musical" (presa per il culo del musical per lobotomizzati firmato Disney), "No Woman No Grind (Bomb Marley)" (qui invece mi sono ritrovato rantolante ed in preda a convulsioni dal ridere) o "Left Hand Petting".Inoltre,avere una madre dedita ad ogni tipo di hobby me l'ha fatta immaginare al lavoro con interiora e frattaglie su "Decoupage With Body Parts", per creare il regalo che puntualmente dona a Natale a tutti i parenti.Sentire poi uno dei dialoghi tratti da "Space Balls" in "The Revenge Of The Soap" è una di quelle cose che fanno guadagnare 1000 punti stima, a prescindere di chi si tratti.
Tralasciando per un attimo le tematiche, c'è da dire che anche musicalmente i nostri sanno il fatto loro, proponendo un brutal decisamente ispirato e variegato, a tratti interrotto dalle grida lancinanti degli armonici delle due chitarre, che tartassa senza pause le nostre orecchie per tutti e 25 i minuti del disco. A sugello del tutto, anche un'irriverente copertina (non penso si veda dall'immagine) con due zombie intenti a mangiare dei Kellog's Corpse Flakes (ovviamente!) nella loro bella cucina adornata con un poster degli amati Mortician.
Insomma, un disco fresco, scanzonato di fottuto brutal death metal, e per quel che mi riguarda, una delle migliori uscite del 2008. Certo, non so se a mia madre saranno fischiate le orecchie mentre scrivevo questa recensione, ma questa è un'altra questione..