Gli statunitensi
Energy tengono fede al nome che si sono scelti, mettendo in campo una bella dose di energia, mista ad un po' di sfrontatezza giovanile e ad un buon approccio melodico che rendono il loro primo album (anche se non supera la mezzora di durata), uscito per l'attivissima Bridge Nine.
"Invasions of the Mind" si segnala subito grazie ad una copertina ed un artwork davvero efficaci, tra alberi maledetti, lupi mannari e zombies assortiti, ma soprattutto per un riuscito mix tra Hardcore e Punk, comunque nel loro aspetto più melodico ed accattivante, influenzato, in diversa misura, da gruppi come ad esempio The Misfits, Minor Threat, Bad Religion, Rancid o Green Day.
Si parte con il riffone graffiante e massiccio di "Invasions", breve strumentale che apre le porte a "Hunter Red", dove il cantante Tank mette in mostra la propria versatilità ed un buon approccio melodico, lesto però poi a dimostrare sulla successiva "The Silence" di essere anche in grado di "aggredire" il microfono. L'album prosegue via via per queste coordinate, con poche variazione sul tema, senza però mai annoiare, seppure con qualche coretto di troppo (vedasi "Contact" e "2 Whole Minutes Under Water") che ad ogni modo non ne danneggiano la resa complessiva.
A breve, nel corso del tour a fianco degli Slapshot, gli Energy terranno un paio di concerti in Italia, per la precisione a Roma (il 28 novembre) ed a Rimini (il 29), e quindi potremo sottoporli anche alla prova "live".
Per ora promossi. Ampiamente.
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