Con questi
Ruiner il Punk torna alla sua essenza primordiale, e questa recensione potrebbe tranquillamente concludersi qui, è tremendamente palese in questo momento a tutti gli appassionati di Rock cosa sto cercando di dirvi. Grezzi, diretti, scarni, estranei a qualsiasi discorso tipico del "Sign. Musicista", dentro questo I Heard These Dudes Are Assholes vive soltanto l'incarnazione della furia e del casino. I Ruiner non sono nuovi nell'ambiente e anzi sembra vogliano ribadirne la presenza con un disco che spruzza sudore da tutti i pori. Sicuramente il pregio maggiore è l'assoluta genuinità con cui sputano sull'ascoltare la loro musica, che affonda le radici nel più classico stilema Punk/Hardcore. La durata complessiva del disco non supera i 23 minuti, comprese le ultime tracce che sono delle versioni demo di alcuni brani contenuti nell'album, figuratevi... grezze prima immaginatevi nella versione "primordiale". La Bridge Nine sta facendo le cose in modo ottimale, e questo è soltanto una delle tante loro ultime uscite, fra l'altro estremamente curate anche nel package, professionali fino alla morte insomma, ed è anche così che si combatte un mercato musicale in crisi.
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