Negli anni novanta sono stati tra le poche bands britanniche capaci d’incarnare con splendida concretezza lo spirito più puro dell’hard rock blues dei seventies, poi, qualche “difficoltà” (con annessa perdita del prestigioso contratto con la EMI) ce li aveva fatti un po’ perdere di vista, ma da quando hanno trovato, nella nostrana Frontiers, un nuovo valente patrocinatore discografico, i
Thunder sembrano davvero non volersi fermare più, con dischi pieni di feeling genuino, ironia, competenza e tradizione.
“Bang!”, infatti, è ancora una volta un prodotto vitale, determinato ed intenso, ricco di belle canzoni, condotte da una voce, quella di Danny Bowes, rigogliosa e pastosa proprio come ci si aspetta da un “maestro” del settore (quello che è in maniera innegabile, sebbene spesso non ci si ricordi di lui in maniera adeguata), mentre le chitarre di Morley e Matthews, dispensano a piene mani melodie, grinta e sudore, muovendosi con classe e saggezza su una sezione ritmica che, con la “semplicità” dei grandi, mette in campo solidità e preparazione.
In questa situazione di notevole spessore artistico complessivo, l’album, a voler essere completamente sinceri, sembra evidenziare pure qualche sporadico momento, come dire, vagamente “interlocutorio”, una circostanza praticamente irreperibile, senza voler andare troppo indietro nel tempo, nei suoi due egregi predecessori, ma non vorrei che tale sensazione sia indotta anche dalla molesta “voice-over protection”, che, come sta accadendo ormai sempre più di frequente, ammorba il promo in mio possesso.
Continua, insomma, (purtroppo) il “problematico” rapporto di fiducia tra le labels e chi dovrebbe (e vorrebbe!) fornire la propria opinione in modo approfondito e sereno, anche tramite quel “freddo” voto finale, che invece non troverete in calce a questa disamina.
E’ un vero peccato … ciò non toglie a “Bang!”, con il suo fin troppo “minimale” artwork, di essere comunque un lavoro in grado di (escludendo la retorica che sfortunatamente si accompagna a questo iper-sfruttato vocabolo) “emozionare” (se non lo fa “Retribution”, ad esempio, forse avete bisogno di un piccolo “check-up” emotivo, o probabilmente avete soltanto sbagliato genere di acquisto!), un traguardo a cui i Thunder ci hanno ormai abituati e a cui molti altri (anche parecchio blasonati!) rischiano di aspirare senza successo per una vita intera.
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