La presenza in formazione del chitarrista Nick Savio (ex White Skull e Broken Arrow, ora negli Hollow Haze) poteva far supporre ad una proposta dal taglio Hard Rock, invece i
Cyber Cross si propongono su soluzioni musicali decisamente più pesanti ed aggressive. "Real Nasty" apre il disco scoprendo un thrash moderno ed arrabbiato, incalzato dal drumming del solido Camillo Colleluori (Garden Wall, anche lui ex Broken Arrow) e strapazzato dalle vocals, a svariare tra il growl e lo screaming di Alex Bevivino, mentre completa la formazione il bassista Simon Dredo (LaRox, The LoveCrave).
All'assalto frontale dei Cyber Cross non mancano comunque spunti melodici, effetti e passaggi elettronici, ma si rilevano anche rimandi ad altre formazioni, come ad esempio ai Nevermore, nel caso di "Cyber Cannibal", sia per l'approccio vocale sia per la complessità del songwriting. I Cyber Cross si fanno accattivanti prima con "El Medico Asesino", una melodia avvincente con tanto di refrain in spagnolo, quindi con la riuscita cover di "Rain" (The Cult) dove affiorano i Paradise Lost ed i Sentenced. I ritmi si fanno poi sostenuti, sempre con un'indole moderna e frenetica, con "The One", per rallentare un po' sull'oppressiva "Tragedy" e sul crossover di "Neurotic Love" e "Zombie TV", prima che l'album si chiuda sugli scatti della frenetica, e con qualcosa dei Type O Negative, "Biocript".
Sempre potenti ed affilati, ma talvolta ancora un po' dispersivi.
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