Giovanissimo quartetto di Mondovì (CN), attivo da poco più di un anno, gli
Space Paranoids esordiscono con tre lunghi brani, fortemente orientati verso uno stoner a tinte psichedeliche.
Opportunamente il gruppo evita improbabili accostamenti ai deserti ed affini, trovando invece ispirazione nella propria realtà alpina, sospesa tra incantevoli vallate e solitudini montane. Ne risulta una musica dove l’intensità ritmica kyussiana viene frazionata da ampi rallentamenti space-rock, dai toni liquidi e rarefatti.
Apprezzabile per entusiasmo e buona volontà, la band mostra qualche buona intuizione ed un obbiettivo abbastanza chiaro. I contrasti agro-dolci di “Space queen”, la corposa “West side” e la rilassatezza nebbiosa e lisergica di “Green heron”, rappresentano senz’altro dei validi punti di partenza per i piemontesi.
Per ora è impossibile valutare i reali margini di sviluppo degli Space Paranoids, ma auguro ai miei corregionali una crescita costante, sperando di trovarli in un prossimo futuro tra i migliori rappresentanti della scena psych-stoner nostrana.
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