Introduzione Quinto capitolo del nostro viaggio tra Metal e Letteratura, tra arte e arte, tra musica e parole.
Questa volta, il nostro sentiero ci porta, imprevedibilmente, ai giorni nostri; parleremo di un autore che è uno dei più prolifici e di successo del nostro tempo, uno scrittore che, con le sue opere, ha influenzato tantissime bands, e di cui, forse, sentiremo ancora parlare in questa rubrica, più avanti. Signore e signori, si alzi il sipario su Stephen King, il Re del brivido!
Stephen King Stephen King nasce a Portland, nel Maine, il 21 settembre del 1947. Il padre abbandona la famiglia quando Stephen ha solo 2 anni, fatto che si rifletterà in molte delle sue opere. Il suo primo romanzo,
Carrie, lo proietta sin da subito nell'olimpo dei grandi scrittori, per la sua capacità di stendere storie inquietanti con un'altissima dose di immedesimazione, che viene veicolata attraverso tecniche di scrittura tra le più disparate, come ad esempio lo
stream of consciousness di Joyciana memoria. Divenuto un'icona della letteratura di genere, i suoi libri comincano ad attirare l'attenzione del mondo della celluloide; in pochi anni, molti dei capolavori di King subiscono una trasposizione cinematografica, dando però vita, per lo più, a film quantomeno scadenti, a causa di budget ridotti, cast non eccezionali, o sceneggiature frettolose e riduttive. L'unica eccezione rimane l'immortale
"The Shining", in cui un ispiratissimo Stanley Kubrick dirige un Jack Nicholson entrato, grazie a quel ruolo, nell'immaginario collettivo. Curiosamente, lo stesso King pare non aver gradito affatto l'interpretazione di Kubrick, arrivando persino a ri-girare il film di suo pugno, creando un'opera di 6 ore, sinceramente non paragonabile al capolavoro interpretato da Nicholson.
Unico altro film ad aver avuto il giusto riconoscimento, è
"Il miglio verde", tratto da un libro che King pubblicò in 6 puntate; un storia drammatica e commovente ambientata nel braccio della morte di una prigione amiericana, magistralmente girata, ed interpretata da uno strepitoso Tom Hanks.
The TommyknockersIl libro è del 1987, e in Italia viene tradotto come
Le creature del buio.
Ecco, in breve, la trama: un giorno, durante una passeggiata nel bosco, la scrittrice Bobbi Anderson inciampa su un oggetto misterioso che spunta dal terreno; tale oggetto si rivelerà essere un'astronave aliena sepolta da tempo. Appena disseppellita, la navetta inizia a rilasciare nell'ambiente un gas invisibile ed inodore che trasforma le persone in esseri simili agli alieni che guidarono il mezzo stellare. Fornisce loro anche un temporaneo genio che li rende inventori, ma che non gli fornisce qualità etiche o filosofiche, provocando invece violenza psicotica e la sparizione di alcuni giovani ragazzi.
Il protagonista del libro, un poeta di nome Jim Gardener, apparentemente immune a causa di una placca d'acciaio in testa, cercherà di risolvere l'arcano.
L'intero romanzo è pieno di metafore riguardo l'abuso di sostanze stupefacenti, che lo stesso King ammise di star sperimentando in quel periodo.
Il libro prende il titolo da una vecchia filastrocca per bambini:
"Late last night and the night before,
Tommyknockers, Tommyknockers knocking at my door,
I want to go out, don't know if I can,
'Cause I'm so afraid of the Tommyknocker man!"
"La notte scorsa e la precedente,
i Tommyknockers, i Tommyknockers hanno bussato alla mia porta,
Voglio uscire, Non so se posso,
Perché ho paura del Tommyknocker!"
Blind Guardian - Tommyknockers Sarà la heavy/power band tedesca
Blind Guardian a rendere omaggio al libro di King; la canzone omonima, infatti, costituirà la traccia numero 7 (durata: 5min 09sec) del capolavoro del 1990
"Tales from the Twilight World".
La canzone, peraltro, presenterà un ritornello praticamente identico alla filastrocca 'ispiratrice':
"Oh last night, and the night before,
Tommyknockers, Tommyknockers,
knocked at your back door."