Sul valore di “
Scream For Me Sarajevo” mi sarei potuto sbilanciare già al termine della proiezione in anteprima in quel di
Bologna lo scorso 23 aprile; tuttavia, ho ritenuto preferibile attendere l’uscita del corposo pacchetto
blu ray /
dvd /
cd / doppio vinile per formare un giudizio definitivo sul documentario realizzato dal regista
Tarik Hodžić.
Ecco quindi a Voi, cari lettori di
Metal.it, le mie (quanto più possibile obiettive) impressioni…
LA PELLICOLAIl film in esame apre una dolorosa finestra sull’assedio di
Sarajevo (il più lungo della storia moderna: dal 5 aprile 1992 al 29 febbraio 1996), concentrandosi sul concerto che
Bruce e la sua band dell’epoca tennero nella capitale bosniaca nell’inverno del ’94.
Si rievocano, quindi, scenari drammatici, colmi di angoscia e dolore; tuttavia, il taglio registico non indulge nella mestizia (che pur affiora inevitabilmente laddove si rimembrano i numerosi caduti), sublimando invece un messaggio di speranza e di orgoglio nell’affrontare le avversità. Addirittura, in alcune interviste emergono sentori di nostalgia per una guerra sì crudele, ma che paradossalmente imponeva di vivere la vita appieno e sapeva cementare i rapporti umani come null’altro.
Così, dopo un
incipit piuttosto affastellato, che si risolve in una frammentaria carrellata di testimonianze di abitanti che assistettero allo
show, iniziamo ad entrare nel vivo –espressione non particolarmente calzante, ne convengo- grazie a terrificanti filmati dell’epoca, in cui palazzi bruciano, granate esplodono, gente comune viene colpita dai cecchini serbi.
In mezzo a tanta devastazione, spetta all’ufficiale delle
Nazioni Unite Martin Morris fungere da chiave di svolta, in virtù di una geniale (o folle?) idea: e se si organizzasse un evento
rock per alleviare i patimenti di una popolazione ormai allo stremo delle forze?
A partire da questo snodo la narrazione si fa più fluida, soprattutto per merito dei vividi ricordi di
Dickinson e dei suoi musicisti dell’epoca, il bassista
Chris Dale ed il batterista
Alessandro Elena (del chitarrista
Alex Dickson, per motivi a me ignoti, non v’è traccia).
Cercherò di non incorrere in
spoiler; sappiate, ad ogni modo, che durante i 90 minuti abbondanti di “
Scream For Me Sarajevo” si alternano mirabilmente rabbia, riscatto, tristezza, fiducia, in un affresco vibrante e dalla ragguardevole portata emotiva.
Non parliamo certo di un prodotto raffinato in termini di regia o montaggio, ma di uno spaccato sincero e commovente su un evento a suo modo unico nella storia della nostra musica prediletta.
Questo il
palmares (sinora):
-
Sarajevo Film Festival:
Audience Award;
Human Rights Award: Special Jury Prize (
Documentary)
-
Chicago International Movies & Music Festival (
USA):
Best Feature Documentary-
DokuArt Bjelovar (
Croatia):
Audience Award;
Young Jury Award-
dokuMfest (
Bosnia & Herzegovina):
Best Documentary-
Tuzla Film Festival (
Bosnia & Herzegovina):
Best DocumentaryIL BLU RAYLa
Eagle Rock Entertainment non è certo l’ultima arrivata in tema di documentari
rock, e “
Scream For Me Sarajevo” non delude le attese.
Inattaccabile la qualità video: dettaglio, colori, saturazione si mantengono costanti lungo tutto il documentario –con l’ovvia eccezione dei filmati d’epoca-; altrettanto valido il comparto audio, che riesce nell’arduo compito di bilanciare voci degli intervistati, suoni di guerra e pressoché onnipresente
soundtrack (sulla quale torneremo a breve).
Spiace, invece, per un
artwork non invincibile, per la mancanza di extra –qualche intervista aggiuntiva o un approfondimento sul conflitto sarebbero stati cosa gradita- e per l’assenza di sottotitoli in italiano, che rischia di allontanare chi non mastica l’inglese da un prodotto davvero pregevole.
IL DISCOCome immaginerete, da bravo
nerd segaiolo completista mi sono accaparrato sia il
cd che il doppio vinile, entrambi ben confezionati e ricchi di foto. Ciò premesso, occorre sottolineare come la colonna sonora di “
Scream For Me Sarajevo”, sebbene spettacolare e coerente col
feeling della pellicola, presenti pochi spunti di interesse per chi già conosce le scorribande extra-
Maiden del
singer di
Worksop.
Per capirci, questa è la
tracklist:
1.
Change Of Heart2.
Tears Of The Dragon3.
Gods Of War4.
Darkside Of Aquarius5.
Navigate The Seas Of The Sun6.
Road To Hell7.
Arc Of Space8.
Omega9.
River Of No Return10.
Power Of The Sun11.
Strange Death In Paradise12.
Inertia (
Live)
13.
Acoustic Song14.
EternalSi badi: abbiamo a che fare con le già note versioni in studio, non con tracce registrate durante il concerto di
Sarajevo (anche perché la maggior parte delle canzoni presenti, all’epoca dello
show, non erano ancora state composte).
Le rarità –o presunte tali- si limitano ad “
Acoustic Song” (presente sull’edizione speciale del
Best Of del 2001), ad una versione
live di “
Inertia” (già inserita nella ristampa di “
Skunkworks” del 2005) ed alla meravigliosa “
Eternal”,
bonus track di “
Tyranny Of Souls” per il mercato giapponese –ancora oggi mi domando come sia stato possibile accordare un ruolo così subalterno ad una tale gemma sonora-.
In definitiva: nulla di sconvolgente per i
fans di vecchia data. Per i neofiti, al contrario, si tratta di un’ottima opportunità per esplorare il lato più morbido e melodico del
Bruce solista.
CONCLUSIONILe mie doti di imparzialità si ottenebrano ogniqualvolta mi trovi a scrivere di
Dickinson, ne sono consapevole.
Eppure, non credo di peccare di partigianeria se consiglio caldamente a tutti “
Scream For Me Sarajevo”, documentario prezioso, senz’altro più significativo dell’ennesimo
live dvd della vostra band preferita (qualunque essa sia), capace di narrare senza retorica dell’immenso potere che la musica può esercitare, anche –anzi,
soprattutto- nei momenti più bui delle nostre esistenze.