Until The Light Takes Us: il black metal sul grande schermo

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Pubblicato il:20/07/2010
Dopo il controverso libro "Lords Of Chaos", il black metal approda nuovamente al "grande pubblico" (si fa per dire) e questa volta lo fa sullo schermo: diretto da Aaron Aites e Audrey Ewell, "Until The Light Takes Us" si propone come un documentario in grado di ripercorrere le tappe fondamentali della nascita ed affermazione del black metal, facendolo attraverso le voci e le testimonianze dirette delle persone che parteciparono attivamente alla nascita di questa scena e spesso alle azioni criminose da essa compiute.
Come un novello Virgilio, è Fenriz dei Darkthrone a giudare lo spettatore in una retrospettiva storica di questo genere che spesso ha fatto più parlare di sè per i fatti di sangue legati ai suoi maggiori esponenti che per il suo (rivoluzionario) contributo musicale, riportando alla memoria i tempi dell'uscita di "A Blaze In The Northern Sky", registrato su un quattro piste che il leader dei Darkthrone acquistò in un mercatino dell'usato (presente anche nel filmato) per pochi spiccioli e che inizialmente la Peaceville rifiutò di pubblicare. Il focus della discussione si sposta rapidamente su Dead, singer dei seminali Mayhem e personaggio chiave dell'intera scena che con il suo facepainting e con le sue sanguinose esibizioni hanno in un certo senso tipizzato l'immaginario black metal. Vikernes lo ricorda come un ragazzo molto depresso, mentre Hellhammer (che apparirà a lungo durante la pellicola) riporta alla mente il suo suicidio, con tanto di fotografie scattate al cadavere dell'ex compagno di band.
Oltre a Fenriz, un altro contributo essenziale a "Until The Light Takes Us" lo da Varg Vikernes, con diversi stralci di intervista risalenti ancora ai tempi in cui Count Grishnack stazionava in prigione (molte delle quali peraltro già presenti su "Lords Of Chaos"). Il documentario si occupa ovviamente del rogo di diverse chiese avvenuti verso gli inizi degli anni '90: sia Burzum che Hellhammer (Fenriz invece se ne chiama fuori) chiariscono subito come Euronymous non abbia mai preso parte a questi eventi, pur essendone al corrente, motivo per cui il leader dei Mayhem iniziò ben presto a non godere di troppa simpatia da parte di Vikernes. L'accento viene giustamente posto anche su altri avvenimenti che potrebbero essere erroneamente considerati secondari: il primo di questi è certamente l'articolo che apparse sul quotidiano "Bergens Tidende" in cui sostanzialmente Varg Vikernes afferma con toni molto esagerati ad un giornalista a cui aveva chiesto di mantenere l'anonimato come ci sia la mano dell'Inner Circle dietro ai numerosi roghi di chiese, risvegliando immediatamente l'interesse delle forze dell'ordine locali; l'altro è l'articolo che apparse sulla rivista inglese Kerrang! tramite cui, sempre per mezzo delle parole dai toni esasperati di Burzum, il mondo metal venne a conoscenza di questo movimento sotterraneo che aveva ormai attecchito enormemente in Norvegia.
In entrambi i casi la volontà di apparire il più "evil" possibile, congiunta alla ricerca di una pubblicità ad ogni costo per le proprie band, furono essenziali per mobilitare l'opinione pubblica e le indagini nella direzione dell'Inner Circle.
Interessante anche l'accenno all'Helvete, negozio di dischi gestito da Euronymous con l'aiuto di alcuni amici come lo stesso Vikernes o Bard Faust degli Emperor (persona chiave per l'incriminamento di Varg nell'omicidio di Euronymous) e fulcro per l'attività musicale e non della scena black metal norvegese, con tanto di fotografie dell'epoca che ne ritraggono l'interno. La scena finale di "Until The Light Takes Us" a tal proposito è..come dire...toccante nel suo essere nostalgica.
La parte finale del documentario tratta per forza di cose l'omicidio di Euronymous per mano di Varg Vikernes (il quale continua a sostenere a 20 anni di distanza come si fosse trattato in realtà di un atto di autodifesa), ricordato attraverso le parole di Fenriz, Hellhammer e dello stesso Vikernes, che descrive la scena con una freddezza ed una mancanza di espressività , scendendo anche nei dettagli, che ben poco hanno di umano.

In 90 minuti un argomento così complesso e pieno di sfaccettature non poteva certo essere trattato in maniera esaustiva, ma "Until The Light Takes Us" è un buon documentario che ripercorre i punti salienti di una storia fatta di morte, musica, pazzia, affermazione personale e sangue. Probabilmente le varie dinamiche interpersonali createsi all'interno dell'Inner Circle potevano essere sviluppate meglio e sicuramente un documentario come questo potrebbe sembrare lacuno e talvolta frettoloso in alcune parti per coloro che conoscono in maniera dettagliata come si svolsero i fatti (o meglio, la versione più verosimile dei fatti..come andò veramente probabilmente non lo sapremo mai). Per i neofiti o semplicemente per i curiosi è invece un viaggio di un'ora e mezza che aiuterà a comprendere forse meglio una realtà come quella del black metal scandinavo. In ogni caso la lettura di "Lords Of Chaos" per avere una panoramica più approfondita è fortemente consigliata.

Degna di nota anche la colonna sonora, che comprende brani di BLACK DICE, BOARDS OF CANADA, BURZUM, DARKTHRONE, ENSLAVED, GORGOROTH, LESSER, MAYHEM, MUM, SUNN 0))), THORNS, ULVER.

Articolo a cura di Michele ’Coroner’ Segata

Ultimi commenti dei lettori

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Inserito il 24 ago 2010 alle 12:31

ma esce in Italiano si o no?!!?!

Inserito il 30 lug 2010 alle 12:54

Io l'avevo probabilmente trovato in qualche infausto negozietto, mi ero successivamente comprato poi l'edizione riveduta e aggiornata via internet. Per completismo comprerò anche l'ed italiana :D Comunque confermo quel che dicevo sopra, uscirà entro la fine dell'anno, la copertina c'è già: http://www.tsunamiedizioni.com/images/stories/libri_small/loc.jpg

Inserito il 30 lug 2010 alle 09:42

Bell'articolo Michele, sarei molto curioso di vedere il documentario, ma credo proprio che in Italia non verrà distribuito, cercherò in canali alternativi. Da anni cerco "lords of chaos" possibilmente senza svenarmi, ma senza risultati, o meglio col solo risultato di non trovarlo!! La mia ex-ragazza me l'ha regalato comprandolo alla libreria americana di Milano... in effetti, Internet a parte, non è facilmente reperibile.