Cosa succede se si chiede ad un esperto un parere tecnico su 5 delle voci più famose del metal? Cosa succede se l’esperto è un’insegnante di canto lirico, che non ha mai sentito nominare i cinque nomi che sta per ascoltare? Succede che si possono ottenere pareri sorprendenti, come nel caso che passiamo a raccontarvi!
Il sito americano
Invisible Oranges ha infatti interpellato
Claudia Friedlander, famosa insegnante di canto di New York, che, sebbene abbia origini classiche, ha studiato ed interpretato moltissimi generi, diventando la vocal trainer di molte celebrità. A lei, il sito ha sottoposto brani cantati da
Bruce Dickinson, Ronnie James Dio, King Diamond, Ozzy Osbourne e Rob Halford, chiedendole pareri meramente tecnici dopo l’ascolto di un solo brano, una sola volta. Ecco cosa ci ha detto l’esperta!
1- Bruce Dickinson (Iron Maiden, “The Number of the Beast”, 1982)
"Non ho altro che ammirazione per questo cantante. Ascoltate come inizia con un growl soffice, poi si muove velocemente e fluidamente verso una voce piena ben supportata, sostenuta ed acuta che poi evolve in un lungo urlo squarciante! La sua dizione è facilmente intellegibile, a qualsiasi range stia cantando o con qualsiasi effetto usi. Ottiene un ottimo effetto ritmico senza perdere legato e interpretazione musicale, cosa con cui lottano molti cantanti classici.
C’è una drammaticità viscerale che guida questo cantante. Molti cantanti rock e metal sono tenori che vanno molto più in alto e molto più a lungo di quanto sia di solito richiesto ad un tenore. Notate il “raschio” che a volte colora la sua voce. La sua gola e laringe devono essere completamente rilassate per ottenerlo, non è un effetto dato dalla pura potenza. "
2- Ronnie James Dio (Black Sabbath, “Falling off the Edge of the World”, 1981)
"Ecco un altro cantante molto bravo. La sua voce è così naturalmente risonante – mi ricorda Freddie Mercury. Come il primo cantante, si esibisce con un perfetto legato, dizione chiara, ed un vibrato consistente ed organico. Organizza il suo spazio di risonanza per creare un effetto graffiante, senza imporre alcuna resistenza al suo respiro. Puoi capire quanto le sue corde vocali siano rilassate da come si muova dentro e fuori alcuni momenti di armonia, con intonazione impeccabile. "
3- King Diamond (Mercyful Fate, “Gypsy”, 1984)
"Ecco un cantante estroso… inizia in tenore a piena voce con tanti ornamenti, singhiozzi e sussurri, e poi esplode in un controtenore ultra-alto, molto centrato, alternando i due approcci all’interno della canzone, a volte addirittura nella stessa frase. Ma non solo non riesco a capire una singola parola di quello che sta cantando, non comprendo neanche quale messaggio o significato la canzone dovrebbe veicolare! Ciò che è vero per la musica classica vale anche qui: non c’è bisogno di sacrificare la comunicazione per il solo scopo di ottenere effetti mirabolanti come questo. Tutto ciò che sento è virtuosismo. All’inizio è cool, poi diventa noioso, e uno non si dovrebbe annoiare ad ascoltare il metal."
4- Ozzy Osbourne (Black Sabbath, “War Pigs”, 1970)
"
Reazione iniziale: questo canta male di gola… quanto è durata la sua carriera??Questo è un cantante con una dizione decente e buoni istinti musicali, ma nessun controllo della tecnica vocale. Sovraccarica massicciamente le corde vocali mentre vi veicola aria sufficiente appena per parlare, ma la sua gola è talmente rigida che non c’è alcuna risonanza. La sua punteggiatura ritmica delle frasi lascia molto a desiderare, al contrario del cantante n°1 che invece sviluppava il suo testo con accenti ritmici che servivano, piuttosto che distrarre dal flusso d’aria e dalla poetica. Mi ha fatto così male la gola ad ascoltarlo che ero tentata di chiedere quanto fosse durata la sua carriera, o quando avesse fatto un intervento chirurgico. L’intero range del suo cantato è contenuto in una singola ottava, ad eccezione del momento in cui urla “Oh Lord!”.
5- Rob Halford (Judas Priest, “Dreamer Deceiver”, 1976)
"Questo cantante ha un range favoloso di colori vocali ed effetti tra cui scegliere. La sua dizione è facile da capire, ed il suo fraseggio è adorabile. Comincia con una “messa di voce” così alta, risonante, potente che sono rimasta sorpresa a scoprire quanto è bassa la sua voce centrale, una volta che si è spostato lì. Chiaramente ha cominciato cantando con la parte alta della laringe, e quando torna ad urlare si sente che ritorna lì. Il cantato alto ed urlato è relativamente libero, ma sento che potrebbe ottenere un risultato migliore se riuscisse ad integrare le varie tecniche che, singolarmente, usa così bene, provando ad incorporare nel suo cantato alto la naturale risonanza e profondità della sua voce naturale. È l’unico dei 5 che mi piacerebbe incontrare nel mio studio, un giorno."