Into The Concept – Dream Theater: Metropolis Pt.2: Scenes From A Memory

Info

Pubblicato il:11/11/2011
Introduzione

Nel 1999 i Dream Theater avevano già ottenuto buona parte di quel successo planetario che oggi gli appartiene, forti di album clamorosi come Images & Words, Awake e A Change Of Season e di un disco controverso come Falling Into Infinity, il primo dei lavori del combo statunitense a dividere ferocemente pubblico e critica. Dopo la pubblicazione di questo album, nel biennio 1998-1999 i due membri più rappresentativi della band, John Petrucci e Mike Portnoy, si dedicano quasi a tempo pieno al progetto Liquid Tension Experiment, nel quale lavorano al fianco di Jordan Rudess. La collaborazione ha un successo professionale e personale così importante che Rudess finisce ben presto dietro le tastiere dei Dream Theater, andando a rimpiazzare un Derek Sherinian sembrato sempre un po’ troppo al di fuori degli schemi della band. I Dream Theater si trovano così in studio per registrare il nuovo album, pubblicato alla fine di Ottobre del 1999, dall’eloquente titolo Metropolis Pt.2: Scenes From A Memory. La band, per comporre e registrare, sceglie di tornare là dove era nato Images & Words e accoglie le pressanti richieste dei fan, che tanto desideravano avere un seguito della pietra miliare Metropolis Pt.1, alla quale tuttavia nelle prime intenzioni dei Dream Theater non doveva accostarsi alcuna seconda parte. Progettato da tempo o deciso successivamente, comunque, nasce il primo (e finora unico) concept album della band, che prende spunto dal testo del precedente capitolo (richiamando i due fratelli gemelli The Miracle e The Sleeper) ma ne stravolge e approfondisce la storia, ispirato anche (almeno così traspare da alcune dichiarazioni di Portnoy) dalla storia di Romolo e Remo e dal film Dead Again (uscito in Italia con il titolo L’Altro Delitto).


La storia

La storia di Scenes From A Memory è sicuramente appassionante: il tema dominante è la reincarnazione, scoperta e vissuta tuttavia in un turbine di delitti, amore, sesso e misteri vissuto nella provincia americana, in una cittadina chiamata Echo’s Hill. Il protagonista è Nicholas, che tenta attraverso l’ipnosi di mettersi in contatto con la propria vita precedente, dato il tormento interiore e la necessità di capire cosa sta sconvolgendo la sua esistenza. Con l’aiuto dello psicoterapeuta comprenderà le vicende e la tragedia vissuti dal proprio alter ego Victoria e dai due fratelli Edward (The Miracle) e Julian (The Sleeper) Baynes nel 1928. Le scoperte, però, non finiscono qui per Nicholas, che al termine della storia avrà una sorpresa ben più sgradita. Ma vediamo però, capitolo per capitolo, come viene sviluppato il racconto e come la musica si accompagna alle parole.


La trama

ATTO I
Scena 1 – Canzoni: Regression (testo di John Petrucci)
Il protagonista Nicholas sta per essere ipnotizzato: l’introduzione è caratterizzata dal ticchettio di un metronomo e dalla voce dello psicoterapeuta, che attraverso tecniche di rilassamento e un conto alla rovescia porta il protagonista allo stato di incoscienza. In questo stato Nicholas inizia a dipanare la nebbia che avvolge il proprio subconscio e ha il primo contatto con la sua vita precedente, in cui era una ragazza di nome Victoria.

Scena 2 – Canzoni: Overture 1928 (strumentale); Strange Deja Vu (testo di Mike Portnoy)
Dopo una lunga e suggestiva song strumentale in cui si ascoltano tutti i temi musicali che ricorreranno nelle tracce successive, Strange Deja Vu inizia a chiarire perché Nicholas è in terapia: ogni volta che chiude gli occhi si trova infatti a vivere il sogno di una vita precedente, in cui arrivando in una casa sconosciuta, salite le scale, vede una ragazza allo specchio. Tutto gli sembra familiare, ma in realtà non conosce la casa e la ragazza. Capisce però che qualcosa di forte lo lega a questa presenza e che la ragazza ha da raccontare una terribile storia. E’ la stessa Victoria a parlare poi per la prima volta, rivelando il peso di terribili segreti e il rimorso per il comportamento tenuto nei confronti di The Sleeper (ossia Julian, sempre rimasto all’oscuro della relazione di Victoria con il fratello, il Senatore Edward Baynes). Sconvolto dall’incontro con Victoria, Nicholas, una volta sveglio, si rende conto di dovere a sé stesso e alla ragazza un profondo impegno per indagare sulla vicenda e per capire cosa in realtà sia accaduto.

Scena 3 – Canzoni: Through My Words (testo di John Petrucci); Fatal Tragedy (testo di John Myung)
Accompagnato da un pianoforte lento e suggestivo, Nicholas realizza definitivamente di essere la reincarnazione di Victoria: un legame indissolubile (Linked by an endless thread, impossible to break). Il protagonista continua a sentire i pianti e la sofferenza di Victoria, ma fatica a trovare risposte. Così esce di casa e incontra un vecchio (personaggio che rimarrà sempre avvolto dal mistero), che gli racconta di un omicidio avvenuto tanti anni fa: la fine di Victoria ora è chiara, ma il misterioso “old man” non dice altro, lasciando Nicholas nel dubbio e predicendogli che scoprirà tutta la verità solo nei giorni successivi.

Scena 4 – Canzoni: Beyond This Life (testo di John Petrucci)
Grazie ad una ricerca nei giornali dell’epoca, Nicholas scopre che nel 1928 Echo’s Hill è stata teatro di un omicidio-suicidio: un uomo, richiamato da spari e urla, si era ritrovato sulla scena di un delitto, in cui una ragazza giaceva a terra e un uomo era al suo fianco, in piedi, tremante, con una pistola in mano. Il testimone cercò di aiutare l’omicida, di parlargli, ma prima che si avvicinasse l’omicida rivolse la pistola contro sé stesso, suicidandosi. Nella seconda parte dell’articolo, si parla poi di altri morbosi particolari: secondo il giornalista, si trattava di una coppia di amanti in cui l’uomo, divorato da una vita dissoluta, in tasca aveva una lettera di addio nella quale sosteneva di non poter vivere senza il proprio amore. La versione dei fatti trovata sui giornali non convince però Nicholas, che sente sempre più forte l’inquietudine di Victoria e ribadisce nuovamente il legame che c’è tra lui e la ragazza.

Scena 5 – Canzoni: Through Her Eyes (testo di John Petrucci)
Ora il protagonista sa che Victoria è morta e che il suo compito è molto probabilmente quello di capirne il vero motivo. Si reca così alla tomba della ragazza, sentendosi incredibilmente triste e completamente connesso con le emozioni di Victoria, osservando il mondo attraverso i suoi occhi: si immedesima fino in fondo con la tragedia vissuta dalla sua anima nella vita precedente e capisce quanto è fortunato ad avere una vita semplice ma felice, al contrario della povera ragazza andata incontro a un destino così malvagio.

ATTO II
Scena 6 – Canzoni: Home (testo di Mike Portnoy)
La traccia numero 8 rappresenta la chiave di volta dell’intera storia. Qui i fratelli Baynes parlano per la prima volta: inizia Julian (il presunto suicida), che racconta di una vita vissuta tra alcol e droga, che lo ha portato verso la rottura dello splendido rapporto con Victoria. Edward, dal canto suo, racconta di una Victoria sconvolta, che cerca conforto in lui dopo la fine della storia con Julian. I due finiscono però per iniziare una relazione, che tuttavia fa sentire inizialmente in colpa Edward per aver tradito la fiducia del fratello, anche se l’attrazione verso la ragazza è così forte da superare qualsiasi ostacolo e da renderlo incredibilmente violento e possessivo nei confronti di Victoria. Così, mentre Julian ricade in pieno nel vizio e nella dissolutezza, Victoria vive la propria contrastata storia di sesso con Edward, mentre Nicholas ci dice di attendere con ansia la prossima seduta di ipnosi, che sarà necessaria a risolvere i punti della vicenda ancora completamente oscuri.

Scena 7 – Canzoni: The Dance Of Eternity (strumentale); One Last Time (testo di James Labrie)
Nicholas è molto incerto sulle prove raccolte finora ed è sempre meno convinto della versione della vicenda letta sui giornali. Victoria si mostra assolutamente decisa a troncare la relazione con Edward, mentre Nicholas si reca a casa di Julian in cerca di prove e rivive le stesse scene vissute dalla ragazza, tra le scuse disperate di Julian e la presenza ingombrante di Edward, rimanendo tuttavia ancora all’oscuro dei particolari mancanti per risolvere il mistero.

Scena 8 – Canzoni: The Spirit Carries On (testo di John Petrucci)
Nicholas, di nuovo in terapia, raggiunge finalmente uno stato di pace interiore: Victoria gli rivela tutta la vicenda (senza però svelarla al pubblico), mentre gli chiede di andare avanti con la sua vita ma di non dimenticarla. Nicholas ora è tranquillo: sa che la morte non è la fine di tutto, perché l’anima continua a vivere in eterno.

Scena 9 – Canzoni: Finally Free (testo di Mike Portnoy)
Nicholas viene svegliato dal terapeuta e lascia lo studio, ricordando tutto quello che ha appena visto nell’ultima seduta di ipnosi: in un venerdì sera di tanti anni fa, Edward cerca in tutti i modi di nascondere le proprie azioni e scrive il biglietto di addio da mettere in tasca al fratello. Nello stesso pomeriggio, Victoria e Julian si erano riavvicinati e lei era convinta a lasciare per sempre Edward, sapendo però che quest’ultimo non avrebbe accettato così facilmente la cosa. La previsione di Victoria si rivela esatta, perché Edward li scopre, aggredendoli all’improvviso e uccidendo prima Julian poi la ragazza, sparando mentre pronuncia le parole “Open your eyes Victoria”. Dopo il duplice omicidio, Edward si allontana di corsa dal luogo del crimine, prima di ritornare qualche ora dopo per fingersi il testimone del delitto e accomodare la situazione a proprio favore, anche grazie alle proprie conoscenze politiche.
Nel frattempo, mentre Julian e Victoria abbandonano i propri corpi unendosi in un amore eterno, Nicholas si sente finalmente libero e in grado di affrontare la vita con una nuova consapevolezza.
Il protagonista torna a casa, apre la porta, si versa da bere, mette un po’ di musica e si rilassa, anche se, curiosamente, trova la televisione accesa al rientro e si affretta a spegnerla. Qualche secondo dopo, passi pesanti e minacciosi si avvicinano e la voce dello psicanalista, chiara e nitida, pronuncia le fatidiche parole “Open your eyes Nicholas”, dopodiché Nicholas non può fare altro che emettere un urlo di puro terrore: Edward, reincarnato nel suo terapista, uccide Nicholas/Victoria e mette a tacere la propria storia per l’ennesima volta.


Conclusioni e curiosità

Scenes From A Memory (di cui qui trovate la recensione a cura dell’esimio Sbranf) rappresenta quello che molti considerano come l’ultimo vero capolavoro dei Dream Theater. Di sicuro, questo disco si trova saldamente sul podio degli album più amati dai fan della band e gli stessi Dream Theater spesso e volentieri hanno reso omaggio alla propria opera. Celeberrima rimane l’esibizione di New York del 2000, registrata e pubblicata nel triplo CD Live Scenes from New York, edito nel 2001, in cui la band suonò l’intero concept oltre a diversi altri pezzi (si narra che al termine del concerto il drummer Mike Portnoy sia stato colto da malore in seguito a disidratazione per l’eccessivo sforzo). Il disco sarebbe dovuto uscire a Settembre del 2011 e in copertina aveva la skyline di Manhattan avvolta dal fuoco. Pochi giorni prima del lancio, però, l’attentato alle Torri Gemelle bloccò tutto e la pubblicazione slittò di qualche settimana.
Fan e critica spesso si sono avventurati in ipotesi e interpretazioni sulla storia, ma i misteri che la avvolgono sono ancora parecchi, come l’identità dell’anziano uomo che compare durante la terza scena o le diverse interpretazioni sul finale (secondo alcuni sarebbe lo psicologo ad attendere Nicholas in casa ascoltando la musica e versandosi da bere).
Come ogni grande storia che si rispetti, dunque, anche questa si presta a diverse chiavi di lettura. Un capolavoro dalla prima all’ultima nota, perfetto sotto ogni aspetto: un disco che non può mancare alla collezione di nessuno di voi.
Articolo a cura di Alessandro Quero

Ultimi commenti dei lettori

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Inserito il 27 nov 2011 alle 19:17

Questo è stato il primo disco dei Dream Theater che ho comperato, dopo aver letto una recensione su, mi pare, Metal Hammer... Che ricordi... È stato amore a primo ascolto... Forse il miglior album dei DT, che ascolto sempre con piacere...

Inserito il 27 nov 2011 alle 10:32

Power Windows é un disco strepitoso. Su queste pagine mi occupo di musica estrema, ma sono cresciuto con i Rush: gruppo inarrivabile secondo me.

Inserito il 22 nov 2011 alle 18:09

Articolo su "2112" completato, lo potrai leggere tra un paio di settimane. grazie mille! i Rush sono in assoluto il mio gruppo preferito, li ho seguiti anche nel periodo più distante dal Rock Pesante (sono uno che considera Power Windows un autentico capolavoro). Non vedo l'ora di leggere il tuo articolo, nel frattempo aspetto la mia copia di Time Machine in DVD e il nuovo album del 2012 (i cui due inediti già in circolazione mi fanno presagire l'uscita dell'ennesimo Signor Disco).