(13 ottobre 2009) Cannibal Corpse + Dying Fetus + guests - 13 Ottobre 2009 (Alcatraz, Milano)

Info

Provincia:MI
Costo:20 €

Dopo più di un anno di assenza dal capoluogo lombardo, c'è voluto un concerto come questo per farmi smuovere le chiappette e prendere il treno per la lugubre, triste e caotica Milano. Tuttavia ad un bill così succoso in grado di riunire sullo stesso palco alcune delle band più valide dell'intero panorama estremo mondiale non poteva essere ignorato, e tutto sommato lo sbattimento del viaggio valeva la candela.



Sono ormai le sette ed in leggero ritardo rispetto all'orario segnato tocca ai tedeschi Obscura calcare per primi le assi del palco dell'Alcatraz, per l'occasione allestito "di largo" (insomma, dimensioni dimezzate rispetto alla capienza totale del locale). Personalmente nutrivo qualche perplessità sulla resa live del gruppo, nonostante il loro ultimo "Cosmogenesis" mi sia piaciuto molto, più che altro per motivi legati alla natura della proposta musicale della band. Ma come potrete leggere, i miei timori si dissolvono come neve al sole dopo pochi istanti. Si parte subito con "Anticosmic Overload", che mette subito in risalto grossi problemi a livello di audio, come ormai è triste consuetudine in Italia per i gruppi spalla. Ci vogliono infatti alcuni secondi per capire quale sia il pezzo che da l'inizio alle danze, ma appena dipanata ogni incertezza la goduria è servita: il chitarrista e cantante Steffen Kummerer è ovviamente al centro dei riflettori e fornisce una performance di prima categoria, sia da un punto di vista strumentale (impressionante vedere la perizia e la noncuranza con cui canta e suona) sia per quel che riguarda la presenza scenica. Nonostante i pezzi siano piuttosto articolati, in sede live non sfigurano assolutamente ed anzi acquisiscono maggiore botta che li rende piacevoli da seguire, ed il gruppo è altrettanto bravo da saper riprodurre le versioni in studio in maniera assolutamente fedele, senza per questo sacrificare l'impatto visivo, con i due chitarristi ed il bassista sempre intenti a scapocciare. Gli Obscura hanno giusto il tempo di proporre cinque pezzi, tutti estratti dal nuovo disco, allestendo un ottimo spettacolo che anche il pubblico, seppur ancora poco numeroso, ha apprezzato moltissimo soprattutto le frange più giovani, che hanno accompagnato con del sano moshpit l'esibizione dei tedeschi. Sicuramente da rivedere, possibilmente con più tempo a disposizione ed una resa sonora degna di tal guisa.

Setlist:
Anticosmic Overload
Cosmogenesis
Infinite Rotation
Incarnated
Centric Flow


Rapido cambio di palco e tocca agli svedesi Evocation far sentire la propria voce e scaldare gli animi prima dell'avvento dei due gruppi headliner. Pur avendo recensito il loro ultimo disco "Dead Calm Chaos" la mia conoscenza del gruppo si ferma sostanzialmente qui, il che ovviamente non mi permette di dare un giudizio approfondito sulla prestazione della band. Sappiate comunque che gli svedesi hanno portato una piacevole ventata di swedish death metal di vecchia scuola, talvolta con virate melodiche in stile At The Gates, che comunque è parso infiammare meno rispetto agli opener Obscura il pubblico milanese, che in ogni caso si è reso discretamente partecipe al concerto. Fortunatamente la qualità del suono ha subìto un leggero miglioramento, pur non raggiungendo la qualità di cui godranno i due headliner della serata. In palla, compatti, decisamente a proprio agio sulle assi del palco, gli Evocation hanno così occupato la mezzora a propria disposizione con una prestazione convincente che certamente è stata apprezzata da chi un minimo di conoscenza del gruppo la ha, ma anche dagli altri che non possono rimanere inermi di fronte al tepore del death metal svedese. Promossi.

Avete presente i bambini eccitati, che saltellano senza posa in giro e si sfregano le mani in continuazione sfoggiando un perenne sorriso ebete sul volto e con gli occhi lucidi? Ecco, questo sono io poco prima dell'esibizione dei Dying Fetus, motivo principe per cui le mie chiappe sono qui questa sera. Finito lo show degli Evocation, sono gli stessi membri del gruppo a salire sul palco per sistemare i propri strumenti e fare un velocissimo soundcheck (non vi dico le urla di incitamento quando è apparso John Gallagher!), e via, si parte: l'attacco furioso di "Homicidal Retribution" fomenta i presenti che danno inizio ad un vero e proprio massacro di moshpit e surfing violenti (tanto che mentre il vostro inviato era intento a scattare fotografie sotto il palco gli crollava addosso qualcuno). Dopo averli visti a Bolzano nel tour di "War Of Attrition" conosco bene il potenziale dal vivo di questa macchina da guerra brutal/grind ed anche questa sera il gruppo non si tira affatto indietro: John Gallagher e Sean Beasley si scambiano sempre i ruoli dietro al microfono e snocciolano una prestazione strumentale devastante, sempre accompagnata da furioso headbanging. Dietro le pelli, Trey Williams pare intenzionato a tirare giù l'Alcatraz a suon di doppia cassa e blast e per poco non ci riesce, poichè stando appena dirimpetto al palco sono notevoli i colpi e gli spostamenti d'aria che arrivano all'altezza dell'addome. Non avendo apprezzato granchè il nuovo "Descent Into Depravity", speravo che gli estratti da quest'ultimo lavoro fossero limitati: fortunatamente Gallagher e soci eseguono solamente l'opener "Your Treachery Will Die With You" e più avanti "Shepherd's Commandment", che comunque dal vivo riescono ad essere all'altezza della situazione. Mi ritrovo quasi in lacrime dalla gioia quando i Fetus attaccano con "Intentional Manslaughter", pezzo che adoro letteralmente e che mai mi sarei sognato di sentire questa sera, a cui tra l'altro la band fa precedere un altra chicca per i fan della prima ora, quella "Grotesque Impalement" che fa capire veramente quanto il concerto sarà devastante e memorabile. Vi lascio immaginare lo stato di estasi mistica in cui tergo quando il riff assassino e groovy di "One Shot, One Kill" permea l'aria, dandomi la soddisfazione di poter vedere eseguita dal vivo un'altra canzone che adoro e che non aveva trovato spazione nella setlist bolzanina di due anni fa. La chiusura è affidata al trittico micidiale "Pissing in the Mainstream" - "Kill Your Mother Rape Your Dog" - "Praise The Lord (Opium Of The Masses)", quest'ultima soprattutto in grado di scatenare letteralmente la folla presente, che elargisce il giusto tributo ai Dying Fetus. Grazie anche a una resa sonora decisamente migliorata rispetto ad inizio serata, la prestazione della band è apparsa annichilente, furiosa, precisa ed esaltante e non era difficile leggere sul viso dei presenti un grande senso di soddisfazione. Per quel che mi riguarda, la migliore prestazione di questa sera, anche se a voler fare proprio il cacacazzi una "We Are Your Enemy" o "Killing On Adrenaline" sarebbero state la mazzata definitiva.

Setlist:
Homicidal Retribution
Your Treachery Will Die With You
Grotesque Impalement
Intentional Manslaughter
Justifiable Homicide
One Shot, One Kill
Shepherd's Commandment
Pissing In The Mainstream
Kill Your Mother, Rape Your Dog
Praise The Lord (Opium Of The Masses)


Il grosso della gente è qui per loro. Li acclama. Li reclama. Li conclama. Li declama. A distanza di 8 mesi dal concerto di spalla ai Children Of Bodom, i Cannibal Corpse tornano a Milano e stavolta lo fanno in una cornice decisamente più consona ed in nella posizione che più spetta loro, quella da headliner.
Un vero e proprio boato accoglie l'ingresso sul palco di Corpsegrinder e compagni, che attaccano subito con "Evisceration Plague" dall'ultimo, omonimo, album. Ora, io non sono esattamente un fan della band e questa è la prima volta che me li vedo dal vivo, ma l'energia ed il muro di suono (grazie a Dio i suoni sono migliorati nel frattempo) che il gruppo è in grado di sprigionare è impossibile da ignorare. Paul Mazurkiewicz dietro le pelli è inarrestabile e picchia come se non ci fosse un domani. Le asce di Pat O'Brien e Rob Barrett macinano riff in sequenza con il pilota automatico non dando un attimo di respiro al pubblico presente. Guardando invece Alex Webster al basso viene da chiedersi se la sua mano destra abbia solo cinque dita o se una qualche mutazione genetica gli permetta di suonare in quel modo. E poi ovviamente c'è lui, Giorgio "Fisher Price" Tritacadaveri, che catalizza tutta l'attenzione su di sè, con il roterare impazzito della sua testa che per qualche strana legge fisica non si è ancora staccata da quel possente collo taurino. La setlist copre più o meno tutta la discografia dei Cannibal, ma è ovviamente sui cavalli di battaglia del gruppo come "I Cum Blood", "Fucked With A Knife" (con "dedica" speciale alle signorine presenti da parte di Corpsy, che si diverte come un matto a fare il gigione tra un pezzo e l'altro), "Vomit The Soul", "Perverse Suffering" e "A Skull Full Of Maggots". Come detto in apertura, non posso considerarmi certo un fan sfegatato del gruppo, ed infatti verso metà scaletta la noia prende il sopravvento. Tuttavia chi è all'Alcatraz per loro questa sera non potrà certo lamentarsi, visto che il gruppo ha suonato al massimo spingendo a più non posso per un'ora tonda tonda. Personalmente mi sono meravigliato dell'assenza di "Gallery Of Suicide" nella setlist, ma la cosa passa decisamente in secondo piano.
Al momento dell'esibizione dei Cannibal l'Alcatraz è pieno da scoppiare ed ogni canzone è accompagnata da un moshpit violento, a gran voce invocato da Corpsegrinder in occasione di "Pit Of Zombies" e subito manifestatosi dinnanzi ai suoi occhi.
L'uno-due finale "Hammer Smashed Face" - "Stripped, Raped And Strangled" sancisce la fine di un concerto certamente intenso e pieno di passione che non avrà deluso i fan dei Cannibal Corpse. Mi ha inoltre stupito non poco vedere che l'età media dei presenti si aggirava sui 20 anni circa, testimonianza che forse il metal estremo ha più seguito di quel che comunemente si pensa.
In definitiva un concerto forse di nicchia, ma che ha avuto ottimi riscontri da parte di coloro che si sono recati all'Alcatraz per una serata di pura brutalità in salsa metal. Ed è esattamente quello che hanno avuto.


Un sentito ringraziamente a Gianluca "Corpsegrinder" per la scaletta dei Cannibal Corpse!


Setlist:
Evisceration plague
Time to kill is now
Disfigured
Death walking terror
I cum blood
Fucked with a knife
Sentenced to burn
Evidence in the furnace
The wretched spawn
Perverse suffering
Make them suffer
Pit of zombies
Shatter their bones
Vomit the soul
Priest of Sodom
Unleashing the bloodthirsty
A skull full of maggots
Hammer smashed face
Stripped raped and strangled

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 17 ott 2009 alle 20:49

grande serata...molto bravi i dying fetus. a questo punto aspetto il tour del 2010.dovrebbero ritornare in italia ma stavolta saranno loro a chiudere e quindi a fare più pezzi......... non vedo l'ora.......

Inserito il 15 ott 2009 alle 22:09

speriamo, ma ci credo poco

Inserito il 15 ott 2009 alle 08:23

Bel concerto davvero! Spero che ciò spinga gli organizzatori a portare in Italia i minifestival estremi che impazzano nel resto d'Europa