(08 ottobre 2009) Vision Divine + Sound Storm + Fading Illusion

Info

Provincia:PG
Costo:non disponibile
Complimenti ai ragazzi del MotorockAS di Mozzate. In pochi anni questo locale al confine tra la provincia di Varese e quella di Como ha saputo rinnovarsi e reinventarsi, divenendo sede di happening all’insegna dell’hard rock e dell’heavy metal che nulla hanno da invidiare, per nomi coinvolti, a quelli di ben più blasonate venues italiane.
Stasera sono di scena i Vision Divine, e l’occasione è ancora più ghiotta in quanto la band italiana non era ancora passata dalle nostre parti, per promuovere l’ultimo lavoro “9 degrees west of the moon”.
Si inizia alle 22.30 passate, davanti a un pubblico non numerosissimo ma certamente appassionato. Nel ruolo di apertura ci sono i Fading Illusion, giovane band milanese che da qualche anno propone un tributo agli Avantasia di grande qualità tecnica e scenica. Due cantanti (bravi!), una band più che in palla e tecnicamente dotata, le canzoni di Tobias Sammet riprodotte con grande fedeltà, intrecci vocali compresi. Questa sera il piatto è un po’ più povero, per cui non assistiamo all’esecuzione integrale della monumentale “Seven angels” (solo accennata, nel finale). Non ci si può però lamentare, dato che brani come “Reach out for the light”, “Serpents in Paradise” o la conclusiva “Avantasia”, sono senza dubbio di grande caratura. Il pubblico salta, canta, applaude ed è tutto meritato: consiglio vivamente di andare a vederli in uno show tutto loro se ne avrete l’occasione. E’ vero che l’eccessiva invasione di tribute band nel nostro paese sta fortemente penalizzando gli act con repertorio proprio, ma è anche vero che quando qualcuno è bravo bisogna gridarlo forte. Speriamo tuttavia che in futuro mettano le loro doti al servizio di composizioni originali…
Rapido cambio palco e tocca ai Sound Storm esibirsi. La band torinese ha firmato un contratto con la Rising Records e ha pubblicato a fine agosto il suo disco d’esordio, “Twilight Opera”. Il loro sound è una via di mezzo tra il power metal teatrale dei Kamelot e il gothic dei primi Moonspell, anche se gli interventi vocali di una soprano e la presenza massiccia di tastiere e orchestrazioni varie portano alla memoria spesso e volentieri nomi quali Epica o Nightwish. Da parte loro, i sei componenti se la cavano piuttosto bene, offrendo una prestazione potente e compatta, forte anche della buona presenza scenica del singer Letstat. Quello che non convince sono le canzoni: poche idee, una struttura forse un po’ troppo prolissa, e quasi nessuna melodia che risulti davvero efficace. Un’attitudine oscura e orrorifica che può anche risultare interessante, ma che non riesce tuttavia ad essere totalmente credibile, specie quando vengono messi assieme due personaggi come Galileo e Torquemada (nell’omonimo brano), che tra di loro non c’entrano assolutamente nulla. Non c’è dunque da stupirsi se, col procedere dell’esibizione, gran parte dei presenti ne approfitta per andare al bar o per uscire a fumare una sigaretta. Non me ne vogliano i sei, ma di un gruppo del genere sento poco il bisogno.
E veniamo finalmente al piatto forte della serata: “9 degrees west of the moon”, sesto album dei Vision Divine, è uscito a gennaio e ha segnato, oltre al cambio di etichetta, anche il ritorno di Fabio Lione dietro al microfono. A dispetto di tutte le critiche ricevute, il disco ha anche ottenuto enormi riconoscimenti di critica e pubblico, tanto che le date organizzate finora per promuoverlo sono andate veramente bene. Da parte mia, non vedevo l’ora di testare dal vivo il nuovo materiale, dato che l’unica esibizione della ritrovata formazione a cui avevo assistito (Rockin’ Field 2008) mi aveva lasciato con l’amaro in bocca.
Si parte in quarta con “Letter to my child never born” e “Streets of Laudomia”, un’accoppiata in cui tutte le migliori caratteristiche dei Vision Divine vengono offerte su un piatto d’argento: potenza, melodia, teatralità. C’è davvero tutto e l’entusiasmo del pubblico è pienamente giustificato. Fabio Lione canta superbamente, dimostrando di avere superato certe difficoltà riscontrate in passato (quando l’ho fatto notare ad Olaf a fine show, mi ha risposto che non c’era da stupirsi, che Fabio è sempre stato un gran cantante. Non posso che dargli ragione, però mi sembra innegabile che un certo miglioramento ci sia stato), e anche l’interpretazione del repertorio che fu di Michele Luppi si è rivelata eccellente. La band appare completamente a suo agio e rilassata, scherza a più riprese con il pubblico, che grida a gran voce i pezzi che vorrebbe sentire (la vicinanza tra palco e prime file favorisce questa interazione, decisamente bella in un contesto del genere) e si rende autrice di una prestazione maiuscola. Unico neo: i troppi ritardi accumulati nel corso della serata fanno sì che il set debba essere decisamente rimaneggiato. Vengono proposti gli episodi migliori del nuovo album (tra cui l’aggressiva “The killing speed of time”, la semiballad “Angels in disguise” e la trascinante “Violet loneliness”) e pochi estratti dal precedente repertorio: sempre magnifica l’accoppiata “Secret of life”/”Colours of my world”, che chiarisce ancora una volta come sia “Stream of consciousness” il disco più amato dal pubblico. Belle anche “A perfect suicide” e “Alpha & Omega”, che chiude lo show, mentre purtroppo non viene proposto nulla da “The perfect machine”, forse il mio disco preferito in assoluto.
I sei lasciano il palco dopo appena settanta minuti di musica: forse troppo poco perché la grande fame di Vision si sia placata del tutto, ma sicuramente abbastanza per farci capire che razza di band abbiamo qui in Italia. E ancora complimenti ai ragazzi del Motorock AS per averli chiamati…
Report a cura di Luca Franceschini

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 25 ott 2009 alle 21:54

Ragazzi, grazie! sono Andrea, bassista dei Fading Illusion... ho trovato per caso stasera questa recensione....GRAZIE DAVVERO! ci fa moltissimo piacere poter leggere i commenti di chi ci segue..e se poi sono anche positivi e su un sito come EUTK direi che siamo ancora più contenti! Grazie davvero e vi anticipiamo che stiamo lavorando anche sui nostri pezzi... e appena saranno pronti inizieremo a proporli anche live!

Inserito il 13 ago 2009 alle 16:10

Cambiamento di luogo per Motorockas live Club a Como http://www.myspace.com/motorockas