(20 settembre 2009) Malevolent Creation + Vomitory + The Modern Age Slaver + Tsubo - 20 Settembre 2009 (Init Club, Roma)

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Provincia:non disponibile
Costo:15€
I Malevolent Creation sono una di quelle poche band dedite al Death Metal che possono dire di aver scritto un pezzo di storia di questo genere musicale, soprattutto in virtù del fatto che ci sono sempre stati, senza badare troppo all’andamento del mercato, oppure ai continui cambi di line-up che non hanno poi inficiato tanto su una qualità mantenuta a livelli più che dignitosi. Ormai dall’uscita dell’ultimo Doomsday X che ha visto il reintegro di Brett Hoffmann ne è passato di tempo ed è anche arrivato il momento di saggiare dal vivo la potenzialità delle canzoni in esso contenuto.

Stavolta è il suolo capitolino quello che sono chiamati a calcare, in un INIT Club non molto affollato ad essere sinceri; ancora ricordo la data estiva dei Municipal Waste in cui si è creato un vero e proprio inferno sotto al palco. Peccato, soprattutto per le band di casa nostra chiamate ad aprire per due act (compresi i Vomitory) che in fatto di estremo ne sanno decisamente qualcosa.

I primi ad aprire le danze sono gli Tsubo, un giovane gruppo dedito ad un Grind/Death Metal massacrante ma non per questo caotico, anzi dal vivo le loro canzoni fanno una bella figura grazie a dei riff pregni di groove che si prestano molto ad "alzare" il caos. L’approvazione dei pochi presenti si fa sentire e questo avrà fatto sicuramente piacere agli Tsubo che proprio in questo periodo sono chiamati a promuovere il loro debutto sulla lunga distanza intitolato Anus Mundi, a dire il vero uscito nel 2008, ma non è mai troppo tardi per parlarne vista la sua bontà musicale.

E venne il turno dei The Modern Age Slavery, un’autentica macchina da guerra in versione umana. Ancora mi fischia nelle orecchie il loro esordio con quella sua chirurgica violenza prossima alla precisione millimetrica. La curiosità di poter assistere finalmente ad un loro concerto devo riconoscere che è alta e viene puntualmente ricambiata da un gruppo in piena forma, galvanizzato da questa possibilità che gli è stata concessa di imbarcarsi in un tour europeo in compagnia dei Malevolent Creation. Sul palco si presentano decisi e arrabbiati, peccato solo che una qualità audio non proprio eccelsa abbia un po’impastato il suono svuotandolo da quella lucida violenza che viene sprigionata dai loro riff assassini. Ottima anche la prova della sezione ritmica che sul loro primo album Damned To Blindness fece i fuochi d’artificio. Dal vivo si tratta invece di un esplosione nucleare. Non potevano mostrare un biglietto da visita migliore i The Modern Age Slavery, e il pubblico se ne è accorto.

Quando è il turno degli svedesi Vomitory – un nome un programma – la sala inizia a popolarsi in quantità accettabile, con annessa deflagrazione sonora da parte di un gruppo forte del nuovo Carnage Euphoria, un brutale assalto alla croce rossa che ricorda i migliori tempi del Death Metal svedese, duro e puro. Non saranno pochi gli estratti da questo ultimo disco, come una possente The Carnage Rages On, ma anche Serpents non scherza affatto. Ad onor di cronaca i Vomitory hanno ripescato parecchio dalla loro discografia passata, ma sempre in modo equilibrato, ed è scontato dire che i presenti hanno accolto con grande enfasi brani come Revelation Nausea, Chaos Fury e Terrorize Brutalize Sodomize. La situazione a livello di audio è sicuramente migliore rispetto a quella dei due gruppi precedenti, un fattore che ha giovato ad una prestazione pregna di un virulento Death Metal. Una nota a parte va dedicata al chitarrista molto loquace e ben disposto a dialogare con i fans, forse il modo più diretto per sconfessare un apparente cattiveria che risiede soltanto nei loro album.

Non so dire da quanto tempo mancavano i Malevolent Creation nella capitale ma comunque sia sono stati i benvenuti per questa serata dedicata al più classico e tradizionale del Death Metal. Forse qualcuno ricorda ancora l’ambigua storia in cui Phil Fasciana è stato coinvolto ultimamente, fatti di cronaca che veri o falsi che siano a noi non interessano. Meglio darsi anima e corpo alla propria musica, e questo è quello che devono fare i Malevolent Creation, un compito anche stavolta portato a termine davanti un gruppo di fans magari non proprio così numeroso, ma sempre assetato di quel tipico e inconfondibile stile che ha reso questo gruppo una sorta di culto in anni e anni di carriera. Le attenzioni sono concentrate ovviamente sulla presenza del ritrovato Brett Hoffmann, che fornisce dietro al microfono una prestazione arrabbiata e molto sentita. Curioso invece il bassista che quando decide di darsi all’headbanging lo fa in un modo alquanto goffo e curioso, e qualcuno in platea accenna a commenti come dire, non proprio lusinghieri. Malgrado questi dettagli (inutili) la prestazione è risultata buona. Non sarà di certo questo il concerto del 2009 ma non si può negare che i Malevolent Creation ce l’abbiano messa tutta, scorazzando avanti e indietro in una discografia sterminata, strizzando l’occhio anche all’ultimo arrivato, Doomsday X, ormai vecchio già di due anni. Dopo due decenni esatti la band di Phil Fasciana non vuole saperne di mollare la presa e continua nel portare in giro per il mondo il loro personale massacro sonoro, e verso la conclusione una canzone come The Will To Kill la dice lunga.

Foto a cura di Francesca D'Alessio.
Report a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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