(16 ottobre 2009) Magnum, 16 ottobre 2009 Milano Music Drome

Info

Provincia:MI
Costo:20 €
I Magnum in Italia era un sogno che cullavo da tanto, troppo tempo. Dalla loro reunion del 2001 (suggellata dal mediocre “Breath of life”) il nostro paese non aveva mai avuto il piacere di vedere un loro show, mentre per l’ultimo passaggio bisogna risalire molto indietro, se non sbaglio al tour di “Rock Art”. Purtroppo la cancellazione improvvisa della data di Bologna (responsabilità della band o dell’organizzazione? C’è ancora molto da chiarire in proposito) ha guastato la festa per metà, ma questa sera a Milano pare proprio che tutto debba andare per il meglio.
Alle 20 il Music Drome è ancora quasi del tutto vuoto, e i Dark Sky salgono sul palco in un’ atmosfera di spettrale silenzio. La band tedesca è una realtà di nicchia quasi del tutto sconosciuta da noi (io in effetti non li avevo mai sentiti nominare) ma il loro hard rock ruffiano e senza troppe pretese, con un gusto ottanti ano che sa molto dei primi Sinner, colpisce e coinvolge positivamente tutti i presenti. Uno show gradevole e divertente, incentrato sull’ultimo lavoro “Empty Faces” e sul precedente “Living and Dying”, ricchi di canzoni agili e fruibili al primo ascolto. Bravi e giustamente applauditi, una piacevole scoperta che non mancherò di approfondire.
Quando arriva il turno degli headliner, la venue si è considerevolmente riempita. Non un pienone esagerato, ma abbastanza gente da evitare imbarazzanti figure.
“Cry to yourself” dà il via alle danze: i cinque si muovono poco, ma la sontuosità con cui eseguono e l’intensità che riescono a trasmettere è incredibile. I suoni sono straordinarimanete nitidi e ogni strumento ne esce perfettamente valorizzato, soprattutto la voce di Catley che, come il buon vino, migliora più invecchia. La setlist di questo tour è molto coraggiosa, poiché sceglie di privilegiare il materiale dei primi tre album, quelli del ritorno ai fasti del passato. Ed è incredibile notare come le nuove “Take me to the edge”, “All my bridges”, “A face in the crowd” (commovente!) o la strepitosa “The moonking”, vengano accolte con boati incredibili da parte dei presenti, che paiono non sentire per nulla la mancanza dei vecchi classici: ma quante band sono in grado di suscitare lo stesso entusiasmo per le nuove canzoni? Stessa cosa per episodi come “When we were younger”, “Dragons are real” o “Brand new morning”, tratte dai dischi precedenti. E’ il segno che davvero questa fase della carriera dei Magnum nulla ha da invidiare ai loro lavori più celebrati. Si va avanti così per un’ora abbondante, con la band a sciorinare i brani uno dopo l’altro, senza perdersi tanto in chiacchiere o sorrisi, ma lasciando che la raffinatezza delle esecuzioni parli per lei. Nel finale, giusto per ricordare che hanno trent’anni di storia alle spalle, arriva anche qualche perla leggendaria: “Les morts dansants” e “All England’s eyes” pagano degno tributo a quel capolavoro chiamato “On a storyteller’s night”, mentre il riff di “Vigilante” è accolto da un boato pazzesco, che porta tutti a saltare e a cantare in coro il ritornello. I bis ci regalano ancora emozioni a non finire: una pazzesca versione di “Don’t wake the lion”, che quasi mi paralizza dall’emozione (una delle cose più belle mai sentite dal vivo negli ultimi anni di concerti) e una trascinante “Kingdom of madness”, a chiudere in bellezza uno show da incorniciare.
Certo, avrebbero potuto giocare sul sicuro e suonare solo i vecchi classici: sarebbe stato indubbiamente un dono gradito per tutti coloro che hanno atteso anni per vederli. Hanno optato per una formula più avventurosa, ma i fatti hanno dato loro ragione. Adesso speriamo solo che non debbano passare altri vent’anni per vederli di nuovo…

Setlist:
Cry to yourself
Take me to the edge
Brand new morning
The moonking
When we were younger
No one knows his name
Dragons are real
A face in the crowd
We all run
Les morts dansant
All my bridges
All’England’s eyes
Vigilante
Don’t wake the lion
Kingdom of madness
Report a cura di Luca Franceschini

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 09 nov 2009 alle 20:02

meravigliosi! e poi adoro i concerti fatti in certi buchi di locali come quello ci siamo un po' spaventati alle prime 2 canzoni vedendo le mossette del ministrel sul palco.... poi è arrivata brand new morning e la musica è cambiata in tutti i sensi eheh

Inserito il 01 nov 2009 alle 12:20

Meno male che qualcuno parla del gran concerto dei Magnum !!! I Dark sky,secondo me non sono stati male,è vero i suoni e la pettinatura a "petardo" del cantante non era granchè,però ci hanno creduto e secondo me ne è venuta fuori una prestazione buona.

Inserito il 30 ott 2009 alle 15:26

suvvia, i dark sky hanno fatto schifo, penalizzati da suoni orripilanti e dalla pettinatura del cantante. c'è poco da fare.