Sono passati nove anni dall'ultima apparizione dei
Rhapsody Of Fire nella capitale, ed era arrivata decisamente l'ora di farsi rivedere e ascoltare. Nove anni per la maggior parte trascorsi in beghe contrattuali con la Magic Circle Records e una non certo spiccata propensione a suonare nella penisola, a dire il vero una caratteristica che nel bene o nel male contraddistingue la carriera di questa band sin dagli esordi, fino al botto commerciale. Evidentemente con il nuovo deal targato Nuclear Blast è cambiata anche la politica promozionale, e ne siamo ben felici di iniziare a vedere i risultati sul campo: per dirla in parole povere le esibizioni dal vivo. Le legioni in questa occasione vengono accompagnate dagli esordienti (anche loro Italiani)
Vexillium e dai
Visions Of Atlantis, un bel pacchetto per chi apprezza e professa la sua fede di defender.
I primi ad aprire le ostilità sono ovviamente i
Vexillum che vestiti di tutto punto con kilt scozzese non si fanno pregare due volte nell'allestire uno show dall'alto tasso energetico, forti di un Power Metal dalle tinte epiche molto incisive e orecchiabili, dove fra ritmiche più dure, assoli di chitarra e ritornelli equilibratamente catchy riescono a conquistarsi la fiducia del pubblico capitolino, ricambiata soprattutto nelle prime file, più attente e ovviamente interessate a supportare quello che è il loro esordio assoluto intitolato
The Wandering Notes. Si percepiva un pizzico di emozione, ma effettivamente l'occasione di aprire per i Rhapsody Of Fire non è da sottovalutare, in termini di visibilità nello specifico. Ottima esecuzione e ottima presenza scenica, non sono propriamente quello che amo ascoltare ma sanno il fatto loro.
Dopo un cambio palco abbastanza rapido è il turno austriaci
Visions Of Atlantis, una band dedita al più classico Power Metal melodico/sinfonico, con quella tendenza al trademark Nightwish che si manifesta nell'alternanza fra la voce maschile e quella femminile, ovviamente dallo stile operistico. Personalmente non mi hanno colpito in maniera così sorprendente, anche se formalmente hanno tutto in regola sulla carta: ottimi musicisti, si muovono bene sul palco, riescono pure un minimo a coinvolgere il pubblico. Eppure i loro riff, i loro giri di tastiera mi danno l'impressione dell'inquietante "già sentito". Molti sono gli estratti dal loro ultimo disco intitolato
Delta, e c'è pure chi li apprezza questo mi pare ovvio, ma dopo l'euforia dei Vexillum tutto sembra assumere un tocco decisamente troppo accademico. Peccato.
Si abbassano le luci... la tensione cresce e il vocione di Christopher Lee fa la sua comparsa diffondendosi in modo maestoso all'interno dell'Atlantico Live, fino a quando non viene spazzata via dalla prima canzone,
Triumph Or Agony, con l'entusiasmo di tutti i presenti. I brani a seguire sono ancora meglio e vengono cantanti a squarcia gola durante i ritornelli, e qui cito le varie
Knightrider Of Doom,
The Village Of Dwarves e la nuovissima
Sea Of Fate, estratta direttamente dall'ultimo album. I Rhapsody Of Fire sono in forma e si sente, soprattutto sono semplicemente contenti di poter tornare ad abbracciare i propri fans sparsi per tutta la penisola, regalando loro (si fa per dire) una dose di cinematografico Power Metal sinfonico. Tecnicamente parlando tutto è filato via liscio come l'olio, dalla qualità audio alla prestazione dei singoli musicisti, tutti ovviamente dei seri professionisti che però si lasciano andare evitando quell'approccio troppo "borghese" alla John Myung (chi vuole capire capisca). Ottimi tra l'altro gli assoli di basso e batteria, soprattutto nel primo caso. Si continua con
Dawn Of Victory, l'imponente
Lameno Eroico che viene cantata in coro da tutti e la ruggente
Holy Thunderforce. Purtroppo tutto ciò che è bello tende a durare poco nelle nostre menti, e quando si arriva ai bis si capisce subito che la partita si sta per chiudere, ma non prima di due canzoni come
Reign Of Terror e a seguire
Emerald Sword, accolte giustamente con un tripudio di consensi. La risposta di pubblico è stata tutto sommato buona, anche se forse mi aspettavo qualcosa di più, dopo tutto sono mancati per nove lunghi anni. Ad ogni modo poco importa, i Rhapsody Of Fire hanno offerto un'ottima prestazione ai loro fans che non credo dimenticheranno presto.
Foto a cura di Marta Coratella.
Setlist:Triumph Or Agony
Knightrider Of Doom
The Village Of Dwarves
Sea Of Fate
Guardiani Del Destino
Land Of Immortals
On The Way To Ainor
Tharos Holy Rage
(Drum Solo)
Dawn Of Victory
Lamento Eroico
Holy Thunderforce
Dark Prophecy
(Bass Solo)
Unholy Warcry
The March Of The Swordmaster
Encore:
Reign Of Terror
Emerald Sword