Con largo anticipo sulla data di uscita del terzo album dei Doomsword, confermata proprio in questi giorni per il 29 settembre, la band lombarda in collaborazione con Audioglobe, ha invitato al rituale dello studio report una rappresentanza delle principali testate metal italiane e tedesche, tra i quali il sottoscritto come unico rappresentante del mondo web.
Presso i piccoli ma accoglienti studios di proprietà della band stessa nel varesotto ci viene presentato quasi interamente il prossimo Let Battle Commence, in presenza di quasi tutta la band e di un ricco buffet piacevolmente “alcolico”.
Preso posto nello studio, dopo un ascolto dedicato a un primo turno di presenti, lo stesso Deathmaster (principale compositore della band) ci introduce ad un parziale ascolto di 5 delle 7 canzoni del nuovo album, partendo da “In The Battlefield”, traccia numero 2.
Il sound epico e cadenzato a cui la band ci ha abituato nel corso degli anni emerge fin da subito dalle primissime note della song in questione, con riff pesanti costruiti su un sostenuto mid tempo nel quale emerge il tocco preciso e di gran gusto del nuovo drummer Emiliano.
La durata del presente e dei successivi brani è decisamente elevata, siamo attorno ai 5/6 minuti di media, tempo nel quale la band ha modo di stendere ampi tappeti sonori sui quali troviamo anche evocativi innesti di corno ed effetti sonori presi dal mondo della natura di sicuro effetto.
Un’introduzione acustica fa da apertura a “Wooden’s Reign”, terza traccia del disco, nella quale comincia a prendere forma il discorso che sembra fare da filo conduttore di tutto Let Battle Commence. Siamo ancora su durate abbastanza elevate e in questo episodio emerge la buonissima prestazione di Deathmaster alla voce, evocativo e coinvolgente al punto giusto, in particolare nel maestoso chorus nel quale viene poi raggiunto da un gustoso assolo di chitarra che va a concludere il pezzo in questione.
“The Siege” è il brano successivo e quello che, insieme alla conclusiva “My Name Will Live On”, mi hanno maggiormente entusiasmato. Il riffing si fa ancora più incisivo e pressante, sostituendosi ai lunghi accordi di altri episodi, i quali ritornato ancora più devastanti nel bridge, scaricando tutta la tensione accumulata nella strofa. Di nuovo sugli scudi il lavoro della chitarra solista, quanto mai espressiva ed ispirata fino all’ultimo, ovvero al settimo minuto di un brano davvero strepitoso.
La successiva “Blood Eagle” è un episodio un po’ più particolare e ricercato, in parte atipico, con un lavoro notevole in fase di ricercatezza da parte della batteria, aspetti questi rendono un primo ascolto (in questa sede purtroppo anche unico) leggermente più ostico rispetto al resto del materiale ascoltato.
Buono nuovamente il lavoro della chitarra ritmica, trascinante e avvincente anche se meno elaborato e ricercato di altri episodi.
In chiusura arriva, come anticipato, il secondo dei due brani che mi hanno più convinto, ovvero “My Name Will Live On”, ultimo capitolo dei 7 di Let Battle Commende. La struttura e le sonorità sono nuovamente oscure e cadenzate, maggiormente accentuate nel refrain, lungo la quale si alternano le aperture della strofa con i frangenti più inaspettati di bridge e ritornello.
Verso metà brano arriva una improvvisa apertura acustica cui segue una parte dalle atmosfere ancora più oscure, a tratti quasi balck metal nelle melodie e nel lavoro delle chitarre.
L’ascolto si chiude in questo modo tralasciando le due rimanenti tracce, “Heathen Assault” e “Deathbringer” che vanno a chiudere la tracklist del prossimo album. Finita la presentazione ufficiale il pomeriggio prosegue in un clima di rilassatezza e divertimento da parte di tutti i presenti, caldamente accolti e intrattenuti dalla band presso il proprio quartiere generale di Gallarate (VA).
L’impressione non può che essere positiva su quello che abbiamo avuto modo di ascoltare oggi in studio, l’idea è quella di una band ancor più matura ed evoluta, maggiormente consapevole delle proprie capacità e in questo terzo lavoro ancor più sfruttate.
Epic Doom metal di grande spessore che in più di un’occasione strizza l’occhio ai Bathory del periodo aureo, ma non solo, capace comunque di una propria personalità e dimensione. Ancora qualche giorno di attesa per (mi auguro) poter confermare quanto di buono si è ascoltato in studio e poter assaporare appieno un disco che parte nel migliore dei modi, Let Battle Commence!
TRACKLIST:
1. Heathen Assault
2. In The Battlefield
3. Wooden’s Reign
4. Deathbringer
5. The Siege
6. Blood Eagle
7. My Name Will Live On
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