(19 aprile 2011) Blackfield - 19 Aprile 2011 (Magazzini Generali, Milano)

Info

Provincia:MI
Costo:30 euro
Una serata con i Blackfield dal vivo è sempre un evento vissuto con grande trasporto ed emozione dai fan dell'eclettico Steven Wilson, nonchè del suo 'fratello in musica' Aviv Geffen, ormai anche lui apprezzato dal pubblico italiano.

A riscaldare un locale purtroppo ancora semi-vuoto, ci sono gli scozzesi North Atlantic Oscillation, band di formazione recente e giunta da poco al debutto su Kscope. Nonostante la novità e un sound non propriamente di facile presa, i ragazzi riescono a coinvolgere il pubblico e a strappare degli applausi sinceri. Sicuramente da tenere d'occhio.

L'attesa per gli headliner cresce, e persino un 'banale' cambio palco riesce a catturare l'attenzione delle prime file, impegnate ad identificare la strumentazione che utilizzerà Wilson!
L'ingresso della band è sulle note orientaleggianti di Blood, tratta dal nuovissimo Welcome to my DNA, pezzo perlopiù strumentale ma molto incalzante. Un piccolo salto nel passato, con Blackfield, e poi si continua subito con una tripletta di brani nuovi, compresa la famigerata Go to Hell, che Aviv dedica con nonchalance ai suoi genitori!
I presenti sono già abbondantemente rapiti dalle sonorità del gruppo, qualcuno esagera anche un po', cantando letteralmente a squarciagola ogni singolo brano, riuscendo persino a coprire la performance dei due frontman!
La scaletta prosegue alternando magistralmente pezzi tratti da tutti e tre i dischi, andando di fatto a coprire quasi per intero Welcome to my DNA, ma su un totale di 21 canzoni, anche Blackfield I e II risultano protagonisti, con le ormai classiche e francamente bellissime Epidemic, 1000 people, Miss U, Where Is My Love.

La serata si chiude con un trittico 'vintage' azzeccatissimo: Hello, End of the World e Cloudy Now, sulla quale il grido corale "we are a fucked up generation" pone il sigillo finale.

Durante i 90 minuti buoni di concerto la band non si è risparmiata, suonando praticamente senza pause tattiche e dando prova di grande coesione e padronanza del palco. Steven Wilson, forse per merito di Aviv, è ormai perfettamente a suo agio nel relazionarsi con il pubblico e nel lasciarsi andare a scatenati headbanging; sul suo compare israeliano non ci sono mai stati dubbi: una rockstar fatta e finita nel look e negli atteggiamenti, che non ha paura nè di presentarsi con una giacca piena di lucine stile albero di natale, nè di buttarsi per terra senza maglietta a fine concerto!

Serata promossa a pieni voti dunque, condita anche dalla disponibilità di Steven e Aviv che prima di rientrare sul tour bus si sono fermati per qualche autografo e foto con i numerosi fan che li hanno attesi fuori dal locale.


Grazie a Fabio Vergani di A Buzz Supreme per la disponibilità.
Report a cura di Stefania Renzetti

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