(10 novembre 2007) Massacre - 10 Novembre 2007 (Music Drome, Milano)

Info

Provincia:MI
Costo:22€
Reanimated and Back from the Dead Tour

Allo scoccare della prima decade di Novembre, Milano si fa teatro di un evento molto succoso per i metal fan italiani, o meglio del nord della penisola, dal momento che nel centro – sud non si batte quasi mai un chiodo.
Nel capoluogo lombardo fa tappa il carrozzone dei Massacre, nome purtroppo sconosciuto ai più, ma ben presente agli appassionati di death metal ed in particolare della scena made in Florida, in quanto il gruppo fu tra i pionieri del genere e con “From Beyond” si rese autore di un ottimo album.
Il luogo in cui si svolge l’evento è il Music Drome, alias ex – Transilavania, interamente restaurato dalla nuova gestione, servizi igienici a parte che, anche grazie all’utenza, paiono una cloaca pubblica di Calcutta.
Giunti di buon ora nei pressi del locale, ci avviamo all’entrata qualche minuto dopo le 18 e spendiamo la mezz’ora che ci separa dall’inizio del concerto nell’attesa che qualcuno si presenti al guardaroba per affidargli il nostro equipaggiamento. Non scorgiamo un’anima per cui ci sistemiamo comodamente in prossimità del palco in attesa dell’inizio dello show.

I primi a materializzarsi sono i “Delirium X Tremens”, formazione bellunese dedita ad un death/thrash cibernetico sulla carta interessante, ma alla prova dei fatti deludente. I pezzi sciorinati dalla band risultano privi di mordente, il gruppo, poi, presenta un’imperizia tecnica imbarazzante quando si cimenta in cambi di ritmo e composizioni rallentate, con i cinque elementi della formazione che si perdono andando palesemente fuori tempo uno con l’altro. A livello generale si risollevano con una discreta presenza scenica, ma quando alle 19:10 chiudono con un brano inedito, “The second God”, tiriamo un sospiro di sollievo.

Pochi minuti di pausa e ad attaccare sono i francesi “Ashura” che ci prendono in contropiede con un piacevole ritmo cadenzato d’apertura, cui fa immediatamente seguito una valanga di problemi tecnici che di fatto mandano a quel paese la loro esibizione. Si riparte diversi minuti dopo con un brano molto Pantera style e si prosegue su questa linea più o meno fino al termine della loro prestazione, che comunque risulta incolore tanto da lasciare il vuoto sotto il palco col pubblico più interessato al banchetto dei cd in fondo al locale piuttosto che alla musica dei transalpini.

Intorno alle 20:22 appaiono i “Denial Fiend”, incarnazione death n’ roll dei Massacre; i due gruppi condividono infatti la medesima formazione eccezion fatta per la presenza di una sola chitarra.
La proposta non ci fa impazzire (ringraziamo gli Entombed per aver dato i natali ad un genere così inutile) tuttavia abbiano finalmente l’opportunità di vedere all’opera un gruppo amalgamato e capace, pur senza strafare, di utilizzare gli strumenti che ha in mano nonostante venga penalizzato dagli strascichi dei problemi tecnici avuti in precedenza dal gruppo francese. Lo spazio dei “Denial Fiend” si conclude poco prima delle 21 con una gustosa chicca, cioè la cover di un pezzo facente parte dei demo dei Death.

Durante la prima esibizione di Kam e soci, adocchiamo nella zona merchandise una presenza del tutto inaspettata, trattasi di Paul Speckmann arruolato come rodie dell’evento.
Il tentativo di scambiare due parole col barbuto leader dei “Master” è interrotto dall’arrivo sul palco dei “Suicidal Angels” giovanissima formazione greca schiettamente thrash. La proposta di cui si rendono autori, infatti, è legata al genere nella sua accezione più classica. I richiami alla vecchia scuola americana ed europea si sprecano, con Kreator e Slayer a far da principali mentori del quartetto, che confeziona un’esibizione praticamente perfetta grazie ad un’attitudine e sincerità nella proposta che ormai non si riscontra più nemmeno nei mostri sacri del genere.
Per quasi 45 minuti siamo bombardati, assieme al resto del delirante pubblico, da raffiche continue di riff al vetriolo, assoli veloci e giustamente poco ragionati, sfuriate di cassa – rullante e strepiti vocali degni del Petrozza di 20 anni fa. Tra il repertorio del gruppo menzione per l’ottima “Vomit Of The Cross”, nel giro di pochi minuti seguita dal classico duo “Postmortem/Raining Blood” eseguita meglio di quanto non siano in grado di fare gli Slayer dei tempi attuali.
I “Suicidal Angels” chiudono così la loro serata, acclamati ed applauditi dal pubblico che li incorona a ragione rivelazione del concerto.

Alle 22 giunge finalmente il momento dei “Massacre” che salgono sul palco forti soltanto di Kam Lee (voce) e Terry Butler (basso) della formazione originale, a cui si sono aggiunti Sam Williams (chitarra ritmica), Steve Swanson (chitarra solista) e Curtis Beeson (batteria).
I cinque risultano fin dalle prime battute molto affiatati tra loro, proponendo un’ora scarsa di concerto senza sbavature, al cui interno è dato ampio spazio alle tracklist di “From Beyond” e dell’EP “Inhuman Condition”. Lo svolgersi dell’esibizione del gruppo, mette a nudo quanto ancora ci sia di buono nella concezione primordiale del death, fatta di riff semplici e trascinanti, cambi di tempo direttamente ereditati dai Celtic Frost il tutto fondato su una solida base ritmica di basso e batteria.
È indubbiamente un ritorno al passato quello che il gruppo propone, e fa piacere notare che il pubblico (il carnaio che si sviluppa sotto il palco è indescrivibile!) ancora apprezza e va in delirio per certe sonorità.

Non sono nemmeno le 23 ed è già il momento di tirare le somme della serata. Prima di tutto ci rammarichiamo del fatto che il concerto abbia patito l’assenza dei Jungle Rot, a nostro avviso una spalla perfetta per il tour dei Massacre, anche alla luce della scarsa qualità che ha contraddistinto le esibizioni delle due formazioni d’apertura.
In seconda battuta segnaliamo la poca professionalità che ha contraddistinto la gestione dell’evento da parte del Music Drome, che si è dotato di personale di sicurezza inadeguato (le scene viste durante il mosh e lo stage diving contemporaneo alle ultime due esibizioni rasentavano il patetico) ed ha letteralmente cacciato fuori dal locale l’intero pubblico immediatamente dopo la fine del concerto, per far spazio ad una serata di gabber che lentamente si stavano radunando alle porte d’ingresso.

Per quanto ci riguarda, riteniamo pessimo un comportamento simile (anche nell’ottica dei gruppi che magari avrebbero messo in tasca qualche soldo dalla vendita del merchandise il cui stand è stato smantellato subito dopo essere stato allestito) a maggior ragione quando al pubblico vengono scuciti 22€ per l’ingresso.
Report a cura di Luca 'Orphen' Recla

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per questo concerto! Vuoi essere il primo?