Con l’ultimo capitolo dei
Rage, “
Carved in Stone”, la band sbarca nuovamente in Italia per due date che si annunciano infuocate.
Questa sera sarà il palco del
Fillmore, piccolo club in quel di
Cortemaggiore piccolo comune della bassa piacentina ad ospitare la band tedesca.
Per chi, come me, è abituato ad altre location il Fillmore potrebbe destare qualche perplessità; effettivamente come detto, non è molto grande, si tratta di un ex cinema, invece appena entrato devo constatare con piacere che il posto è molto bello, e cosa fondamentale, l'acustica è di tutto rispetto.
Arrivato sul posto con largo anticipo, ho avuto modo di assistere alle fasi del sound check, durante la quali i nostri hanno provato brani tratti da
Unity e l’ultimo
Carved in Stone, accompagnati dalla splendida voce di Jen Majura.
Poco prima delle 21 la pioggia battente che ci ha accompagnato per tutta la giornata sembra dare una tregua, l’apertura cancelli prevista per le 21 è rispettata, è anche questa è una piacevole sorpresa considerando i soliti ritardi in queste occasioni, altra novità, constatare l’assenza di transenne sotto il palco, in questo modo chi si trovava in prima fila, poteva avere la sensazione di toccare con mano i protagonisti della serata.
Sono le 21:30 passate, quando salgono sul palco i russi
Freakozaks, band che non avevo mai visto prima di questa serata e che hanno sostituito i deficitari
Aspect, band croata anche lei poco conosciuta al sottoscritto.
Il poco pubblico presente sembra comunque apprezzare la prova dei quattro ragazzi che dimostrano di divertirsi, il vocalist in particolar modo con la sua aria scanzonata e il suo “Colbacco”, offre una buona prestazione durante i cinque brani proposti.
La gente comincia ad affluire numerosa e il pubblico a ridosso del palco inizia a scaldarsi quando arriva il momento degli
Edenbridge.
La symphonic metal band, made in Austria, propone una scaletta per lo più incentrata su brani tratti dall’ultimo
My Earth Dream (2008), ottima la prova di Frank Bindig, a mio modo di vedere, il miglior elemento della band, senza dimenticare la brava
Sabine Edelsbacher, che con la sua voce interpreta alla perfezione canzoni come
Shadowplay,
Paramount e
Remember Me; durante lo show non sono mancati pezzi più datati come
Evermore, tratta da
The Grand Design (2006) e soprattutto la splendida
Wild Chase, datata 2004, che col suo splendido riff coinvolge non poco i fans presenti.
La chiusura spetta alla title track dell’ultimo lavoro
My Earth Dream.
Il tempo stringe, sono le 23 passate, veloce cambio di palco ed ecco il momento che tutti i presenti in sala aspettavano!
Il colpo d’occhio che offre adesso il Fillmore è di tutto rispetto, il locale è gremito di gente con tanta voglia di ascoltare una delle band di spicco della scena heavy tedesca, che coi suoi vent’anni di carriera e gli oltre venti album pubblicati ci propongono una scaletta che privilegia maggiormente i brani dell’ultima fatica
Carved in Stone con ben sei pezzi proposti, seguono a ruota
End of all days,
Speak of the dead,
Welcome to the other side, tutti presenti con due brani, non mancano infine i classici tratti da e
XIII,
Unity,
Soundchaser,
Perfect man e
The Missing Link. Ce n’è davvero per tutti i gusti.
Pronti via, tocca alla title track dell’ultimo album dare il via al concerto, seguita a ruota da Drop Dead, tratta sempre da Carved in Stone, il trittico inizaile si chiude con una classica, Under Control che scalda ulteriormente i fans di Peavy e soci.
Si prosegue con l’ottima Soundchaser, che è solo il preludio alla prima sorpresa della serata, Days of December, unico brano tratto dallo splendido XIII.
Peavy Wagner è in grandissima forma, suona il basso e canta come sempre in modo impeccabile, aggiungiamo il mastodontico Victor Smolski in serata di grazia, e ci si rende subito conto che la serata sarà una di quelle da ricordare.
Refuge precede la fantastica Lord of the flies (Carved in Stone), un piccolo esperimento se confrontata agli altri brani del disco, che vede anche la presenza sul palco di Jen Majura, che con la sua splendida voce duetterà con Peavy Wagner anche durante la sucessiva Dies Irae (Unity).
Ed ecco giunto il momento della “suite lingua mortis” con le due Beauty e No Regrets, nelle quali si inseriscono One more time, e Lost in the void, altro brano tratto da Carved in Stone.
Momento di pausa e giusto tributo a Victor Smolski, che col suo solo suitar, lascia i presenti in sala senza parole.
Si riprende con Down e soprattutto l’imponente Set This World on fire, tratte da Unity, prima del medley finale aperto e chiuso da Long Hard Road, in cui spiccano anche cavalli di battaglia come Higher than the sky e Don't fear the winter.
La band saluta il pubblico ma tutti sanno che mancano ancora due brani alla fine della serata, a questo punto è d’obbligo spendere due parole sul nuovo batteria
André Hilgers (Axxis) che non ha fatto per nulla sentire la mancanza del suo predecessore Mike Terrana, il quale ha scelto altri “lidi” ufficialmente per la poca disponibilità a suonare i vecchi brani della band del maestro Peavy.
Se sia stata una decisione giusta o meno solo il tempo potrà dirlo, intanto il suo degno sostituto ha dimostrato in questa serata di essere pienamente all’altezza del compito affidatogli.
I nostri, tornano sul palco dopo il medley, per congedarsi definitivamente con Open my grave e Straight to Hell.
Il Fillmore quest’oggi è stato teatro di una splendida serata di musica, i fans che soddisfatti si apprestano a lasciare il locale, nell’area merchandising, trovano con sorpresa la simpatica Jen Majura, applaudita poco prima in coppia con Peavy Wagner sul Palco, intenta a vendere magliette e gadget vari.
E’ l’una di notte passata, quando sotto una fastidiosa pioggia, ma entusiasti della serata appena trascorsa, si imbocca l’A1 per far ritorno verso casa.
Fabio DeCarloSetList Rage
- Carved in Stone
- Drop Dead
- Under Control
- Soundchaser
- Days of December
- Refuge
- Lord of the flies
- Dies Irae
- Beauty - suite lingua mortis
- One more time
- Lost in the void
- No Regrets - suite lingua mortis
- Solo Smolsky
- Down
- Set This World on fire
- Medley:
- - Long Hard Road
- - Higher than the sky
- - Don't fear the winter
- - Long Hard Road
- Open my grave
- Straight to Hell