Grazie a quella vecchia volpe del nostro Gianluca Silvi, ecco arrivare in Italia, per la prima volta nella loro carriera, niente meno che i Brocas Helm, da San Francisco, California.
Nati nel 1981 ed autori di due album assolutamente imprescindibili quali “Into Battle” (1984) e “Black Death” (1988), i Brocas Helm si ripresentano al pubblico dopo il come back “Defender of the Crown”, ottimo nei contenuti e nelle idee, ma assolutamente da dimenticare per la produzione e la qualità di registrazione.
I Brocas Helm del 2005 sono lo stesso trio che avevamo lasciato nel 1984, con l’ineguagliabile Jim Schumacher al basso, Bobbie Wright al microfono e alla chitarra, Jack Hays alla batteria.
Ad accompagnarli, in questa data al Nigh Hawks di Brendola, sono Battle Ram e Raising Fear; i primi, in formazione rimaneggiata caratterizzata dalla presenza di Marco Concoreggi dei BattleRoar alla voce, chiamato in extremis, hanno dovuto mettere in piedi una setlist di fortuna, con solamente due brani propri, tra cui l’ottima e immancabile “Dark Command”, e tre cover. Scelta delle cover azzeccata, aggiungo io, con la riproposizione di brani di Medieval Steel, Angel Witch e Fifth Angel.
A seguire il concerto dei Raising Fear, visti di recente sul palco dell’Indian’s Saloon di Presso assieme ai Mesmerize; personalmente non impazzisco per il genere proposto dalla band italiana, ma i cinque si sono resi autori di una prova egregia, capace di coinvolgere alla grande il pubblico presente, alternando con sapienza brani propri a cover (Manowar e Metal Church).
E’ già tarda serata quando sul palco del Night Haws sale il monumentale Bobbie Wright, per alzarsi a manetta il volume della ENGL tanto da coprire completamente, per i primi due pezzi, gli altri strumenti. Dopo un esordio che ha fatto storcere il naso a più d’uno, con una fastidiosa chitarra sparata ad un volume sovraumano a massacrarci le orecchie, le cose si risistemano e ci si può incominciare a godere lo spettacolo.
E che spettacolo! Jim Schumacher, con la sua storica uniforme con tanto di occhialini da motociclista d’annata, è il vero trascinatore dello show: impassibile sotto i lungi baffi, a saltare e muoversi freneticamente a scatti per tutto il palco, con quel suo stile settantiano nel suonare il basso ed una precisione più unica che rara, anche nelle più anguste parti di tapping (magistrale l’esecuzione di “Cry of the Banshee”).
Bobbie “Dark Rider” Wright pare non accusare il passare degli anni sulla sua voce, ancora in grado di evocare antiche e magiche atmosfere, e non da meno è in fase solista, a reggere da solo la sezione melodica con quelle linee e strutture assolutamente geniali che resero grande il debutto “Into Battle” nel 1984. Più in ombra e coperto dal carisma quanto dal volume dei due compagni di band, il buon Jack Hays, preciso e affidabile, ma confinato là nell’angolino a recitare la sua particina.
Ottima la scaletta scelta dai Brocas Helm, con brani dall’ultimo lavoro alternati a classici immortali quali “Into Battle” o la splendida “Beneath a Haunted Moon”.
La risposta del pubblico è stata più che buona, con una manipolo di fedelissimi a scapocciare sotto il palco nelle prime file; l’orario tardo ha fatto sì che il numero scemasse nel corso del concerto, ma il Veneto si riconferma il posto migliore per concerti del genere, contrariamente alla Lombardia, bocciata in occasione del ritorno di Manilla Road e Helstar.
Insomma, grandissimo show e ritorno nel migliore dei modi per i Brocas Helm, una band che non riempirà mai arene o palazzetti, ma che potrà contare sempre su un drappello di suoi soldati pronti a seguirli ovunque, nel ricordo dei bei tempi andati. Nostalgici fino all’osso.
“I live in metallic fury
It seems I'm in control
For my fingers bring the thunder
To this storm called rock and roll!”
Non è ancora stato scritto nessun commento per questo concerto! Vuoi essere il primo?