Un Jailbreak incredibilmente pieno ed entusiasta accoglie i
Vision Divine per questa data romana organizzata dalla
A.L. Produzioni; intendiamoci, non che la band di
Olaf Thorsen non lo meriti, anzi tutt'altro e l'esibizione di questa sera lo dimostrerà ancora una volta, ma si sa che il pubblico romano risponde sempre, deplorevolmente, in maniera molto limitata agli eventi che non comprendano nomi di primissimo ordine.
Al contrario, è un piacere arrivare al
Jailbreak e vedere una folta fila per entrare, segno che stavolta la gente è fortunatamente intervenuta. La serata tuttavia non si limita solamente all'esibizione dei Vision Divine,
Edenslave e
Windrow fanno esattamente quello che gli si chiede, ovvero i gruppi di
supporto, e mai più supporto ad una serata si può ricevere se non quello di non creare problemi, proporre un ottimo heavy metal, creare una atmosfera rilassata agli addetti ai lavori ed infuocata al pubblico che risponde in maniera positiva di fronte alle ottime prestazioni di questi due gruppi capitolini che vorremmo rivedere in maniera più sostenuta ed attenta nei prossimi eventi romani, ma che già nei loro demo, rispettivamente "
Welcome to Delirium" e "
Trilogy", danno dimostrazione delle loro capacità.
Due ottimi intrattenimenti che allietano uno stracolmo Jailbreak fino alla salita sul palco di
Michele Luppi e soci avvenuta alle ore 22.45.
La band, reduce da pochi giorni dall'Italian Gods of Metal a Milano, si dimostra un vero rullo compressore, una "Perfect Machine" per citare il titolo di un loro lavoro del 2005, ottimi professionisti e musicisti che riescono ad infiammare un pubblico in delirio che risponde alla grande alle sollecitazioni di un Luppi in splendida forma, anche come cabarettista, con un accento che per noi romani risulta un po' un mix tra Valerio Staffelli e Beppe Grillo.
Si inizia alla grande con "
The 25th Hour", poi un piccolo problema tecnico spezza in due la seguente "
Out of a Distant Night" (va via la corrente), vabbè cose che capitano! La band non si lascia certo smuovere da questo piccolo inconveniente e prosegue con "
The Perfect Machine". Un brano dopo l'altro, i Vision non sorprendono più e sciorinano una prestazione eccelsa, se possibile anche più delle precedenti occasioni che ho avuto di assistere ad un loro show.
Thorsen è ovviamente sugli scudi per carisma e popolarità tra il pubblico ma il pubblico non manca di tributare il proprio affetto e la propria stima a tutti i musicisti della band.
Apici del concerto senza dubbio quelli di "
Colours of My World" e "
Versions of the Same", entrambe tratte da "
Stream of Consciousness" del 2004, l'album che ha fatto compiere al gruppo il vero e definitivo salto di qualità, e da cui nella serata sono tratte anche "
The Secret of Life", "
The Fallen Feather" e "
La Vita Fugge".
Dopo quasi 2 ore di concerto, si giunge al finale con la doppietta "
God Is Dead" e la vecchia "
Send Me an Angel" che congeda i
Vision Divine da un pubblico pienamente soddisfatto e conscio di aver assistito ad un'esibizione pazzesca.
Per fortuna, stavolta non possiamo dire "peccato per chi non c'era", perchè fisicamente altra gente al Jailbreak non sarebbe entrata!
VISION DIVINE setlist:The 25th Hour
Out of a Distant Night
The Perfect Machine
First Day of a Never Ending Day
The Secret of Life
Colours of My World
The Fallen Feather
La Vita Fugge
Versions of the Same
Essence of Time
A Perfect Suicide
Heaven Calling
God Is Dead
Send Me an Angel(ne mancheranno un paio...scusate ma ero a prendere una birra, si moriva di caldo ;) )
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