(13 novembre 2012) Kreator + Morbid Angel + Nile + guest @ Live Club - Trezzo, 13/11/12

Info

Provincia:MI
Costo:35 euro

La prima tappa italiana del tour che vede Kreator e Morbid Angel in veste di co-headliner, supportati da Nile e Fueled By Fire, tocca il Live Club di Trezzo sull'Adda, ormai sede privilegiata di moltissimi eventi nel nord Italia. L'appuntamento è di quelli da non perdere per gli amanti del thrash e del death metal, anche se il giorno infrasettimanale in cui cade il concerto probabilmente ha scoraggiato dei potenziali avventori provenienti da fuori regione. Effettivamente all'apertura dei cancelli c'è solo una sparuto gruppetto di fan, ma man mano che l'ora si fa più tarda si assiste ad un costante ed inarrestabile riempimento del Live Club che per le 20.15, orario di inizio dei Morbid Angel, sarà praticamente colmo in ogni ordine.

Fueled By Fire



Sono le 18.15 e tocca ai thrasher californiani Fueled By Fire scaldare i presenti, a dire il vero non moltissimi a causa di un orario proibitivo per molti in un giorno feriale: il gruppo capitanato dal cantante e chitarrista Rick Rangel propone un thrash metal di vecchia scuola, sorretto da una batteria potente e precisa ad opera di Carlos Gutierrez e reso efficace dal riffing scaturito dalla coppia di chitarre Rangel/Monroy, quest'ultimo molto abile anche in fase solista, con assoli capaci di scaldare il cuore dei thrasher old school, tra sweep picking e tapping. I brani dal vivo sono risultati molto piacevoli, ed anche il pubblico si è dimostrato coinvolto dall'esibizione del gruppo, davvero ineccepibile e carica, con il bassista Anthony Vasquez intento ad esibirsi in pose à la Tom Araya dei bei tempi. La proposta musicale del combo certo non brilla per originalità, ma se non altro il loro tributo al thrash metal old school è sentito e sincero. Qualche accenno di pogo, un buon numero di corna al cielo e la mezzora a disposizione dei Fueled By Fire passa in fretta ed in maniera piacevole. L'impressione è che il gruppo abbia fatto un ottimo show, peccato che l'orario abbia giocato a loro sfavore.

Setlist:

Rising From Beneath
Within the Abyss
Unidentified Remains
Dreams of Terror
Thrash Is Back
Eye Of The Demon

Nile



Sono le 19 quando i faraoni del death metal, i Nile, fanno il loro ingresso sul palco del Live Club. Dopo averli visti in azione al Summer Breeze ed aver apprezzato molto la loro resa in sede live ero parecchio curioso di vedere come si sarebbero comportati in questa occasione, tenendo conto anche della presenza di due nomi importanti come Kreator e Morbid Angel. Pian piano anche l'affluenza sembra essere aumentata ed il gruppo di Karl Sanders e Dallas Toler-Wade può godere di un pubblico abbastanza folto, che non lesina di partecipare con interesse alla performance dei Nile. Anche in questa occasione la formazione si è dimostrata ben rodata e devastante, trascinata dal solito George Kollias dietro alle pelli e con i due chitarristi a scambiarsi il ruolo di cantanti dietro al microfono, mentre il turnista Todd Ellis ha mostrato grande affiatamento con il resto del gruppo e grande carisma on stage. Rispetto alla setlist tedesca, questa sera i Nile hanno riservato maggiore spazio all'ultimo "At The Gate Of Sethru", proponendo tre estratti dal disco che, seppure non all'altezza dei brani storici della band, in versione live si sono difese abbastanza bene. "Kafir!", l'epica "Sarcophagus", "Hittite Dung Incantation" e l'immancabile "Black Seeds Of Vengeance" sono state capaci di fomentare il pubblico accorso, che non ha mai mancato di supportare i musicisti che ancora una volta hanno dimostrato quanto si divertono a suonare, Sanders in primis. Certo, qualche estratto in più da "Annihilation Of The Wicked" o "In Their Darkened Shrines" non avrebbe guastato, ma è veramente difficile lamentarsi dello show dei Nile questa sera.

Setlist:

Sacrifice Unto Sebek
Defiling the Gates of Ishtar
Kafir!
Hittite Dung Incantation
Enduring the Eternal Molestation of Flame
Sarcophagus
The Inevitable Degradation of Flesh
Supreme Humanism of Megalomania
Black Seeds of Vengeance

Morbid Angel



Il Live Club ormai si è riempito quasi in ogni zona, quando alle 20.15 è il turno dei Morbid Angel di salire sul palco e annichilire i presenti. Nonostante in studio il gruppo di Dave Vincent mostri il fianco da diversi anni, sul versante live il gruppo non teme rivali ed è capace ancora oggi di rendersi protagonista di show devastanti, forti di una serie di classici che a distanza di venti anni e più non cessano di esaltare gli appassionati di death metal. Dopo verli visti live già due volte, mi accingo a seguire la loro esibizione conscio di quello a cui andrò incontro, ed effettivamente ancora una volta la band ha ripagato le aspettative: Vincent è un grandissimo frontman, ed assistere alle sue incredibili pose ed espressioni facciali è veramente uno spettacolo nello spettacolo, senza dimenticare la facilità e la sicurezza con cui è capace di prendere in mano l'audience. Come sempre defilato e nascosto dalla sua folta chioma Trey Azgathoth, impegnato a molestare la propria sei corde con assoli lancinanti e a concedere pose plastiche ai fotografi. Ancora una volta Tim Yeung ha fatto egregiamente le veci di Pete Sandoval, riproponendo fedelmente le partiture di batteria originali. La setlist ha proposto una serie di classici targati Morbid Angel, come "Immortal Rites", "Rapture", "Fall From Grace" e le stupende "Maze Of Torment" e "Chapel Of Ghouls" che hanno letteralmente fatto scatenare il pubbblico. Un vero peccato che la band si ostini a proporre brani dall'ultimo ed orrido "Illud Divinum Insanus", stasera rappresentato da "Nevermore" e "Existo Vulgorè", che hanno visibilmente smorzato gli entusiasmi dei presenti davanti al palco. Se al loro posto fossero stati inseriti altri brani storici, come ad esempio "Blessed Are The Sick" e "Angel Of Disease", il risultato sarebbe stata la scaletta definitiva. Passati rapidamente alle chitarre a 7 corde, i Morbid Angel deliziano i fan con una serie di estratti da "Covenant" e "Domination", tra cui spiccano la groovy "Where The Slime Live" e la sulfurea "God Of Emptiness", prima che "World Of Shit" ponga la parola FINE allo spettacolo. Ancora una volta il gruppo ha dato una prova del proprio valore. Immensi.

Setlist:


Immortal Rites
Fall From Grace
Rapture
Maze of Torment
Existo Vulgoré
Nevermore
Blasphemy
Lord of All Fevers and Plague
Chapel of Ghouls
Dawn of the Angry
Where the Slime Live
Bil Ur-Sag
God of Emptiness
World of Shit (The Promised Land)

Kreator


Devo ammettere di aver perso di vista i Kreator da qualche anno, ma ho sempre vivida nella memoria la rabbiosa esibizione che la band di Mille Petrozza tenne al Wacken Open Air 2008, dove devastarono tutto il devastabile. La cornice di questa sera è assai differente, ma la sostanza non cambia: i Kreator dal vivo sanno il fatto loro ed assistere ad un loro concerto è un'esperienza che ogni metallaro dovrebbe fare almeno una volta nella vita. Un telo bianco copre interamente la visuale del palco a mò di sipario e su di esso viene proiettato un video celebrativo che ripercorre l'intera carriera e discografia del gruppo tedesco sulle note di "Personal Jesus" dei Depeche Mode. Il tempo di giungere all'ultimo "Phantom Antichrist" che il telo cade di botto e i Kreator attaccano con la title track dell'ultimo album, mandando in visibilio i fan che ormai riempiono il Live Club in ogni settore. L'impatto scenografico rispetto ai gruppi precedenti è notevole, con teloni rappresentanti le illustrazioni del nuovo disco, una pedana con tanto di scale e perfino delle specie di demoni con gli occhi illuminati. Nascosto dal fumo, Mille Petrozza prende in mano fin da subito l'audience e non la lascerà più fino alla fine del concerto, mentre il bassista Christian Giesler sembra svolgere il suo lavoro senza particolare enfasi. Sami Yli-Sirniö esibisce la sua solita calma e signorilità, e ancora una volta mi viene da pensare che sembri un pesce fuor d'acqua in una band thrash metal. La setlist è ben bilanciata tra il vecchio ed il nuovo repertorio, egualmente bene accolti da parte del pubblico che a più riprese ha accompagnato con pogo e surfing lo show dei tedeschi. "Phantom Antichrist", "Enemy Of God", "Phobia", "Hordes Of Chaos", "Extreme Aggression", "Pleasure To Kill", l'accoppiata "The Patriarch-Violent Revolution" e "Betrayer" hanno scatenato il putiferio nelle primissime file, anche per merito di un'esecuzione rabbiosa ma al contempo perfettamente sincronizzata dei vari musicisti. Giusto il tempo per "Betrayer" dal capolavoro "Extreme Aggression" prima che "Flag Of Hate" (con Petrozza intento a fare il solito siparietto con il pubblico, armato della bandiera di ordinanza) e la storica "Tormentor" facciano calare il sipario su un concerto davvero convincente, anche se in alcuni casi è emersa una certa abitudinarietà da parte dei Kreator.

Setlist:

Phantom Antichrist
From Flood Into Fire
Enemy of God
Phobia
Hordes of Chaos (A Necrologue for the Elite)
Civilization Collapse
Voices of the Dead
Extreme Aggression
People of the Lie
Death to the World
Coma of Souls / Endless Pain
Pleasure to Kill
The Patriarch
Violent Revolution
United in Hate
Betrayer
Flag of Hate
Tormentor

Sulla carta il concerto si preannunciava come una vera e propria carneficina, grazie alla presenza di nomi di grande spicco nel panorama death e thrash metal. A conti fatti possiamo dire che è stato così, ed il Live Club si è dimostrato ancora una volta la location ottimale per ospitare questo genere di eventi. Quelli che si recheranno alla data pugliese di questa kermesse metallica sono avvisati..

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