Giovedì 05 Luglio A.D. 2012, auto in panne riparata in extremis, giornata da prima cantica de La Divina Commedia (Caronte si sarà portato dietro tutti gironi dell’inferno!), in serata un lieve venticello e un bel chiaro di luna e si parte per il ristorante La Magnolia nei pressi di Lentini per la serata inaugurale del
KTMA 2012, contest che vedrà esibirsi in varie puntate alcune band dell’underground locale.
A presentare la kermesse, madame e messeri… i
Fiaba!
E’ da poco uscito il nuovo
La Pelle nella Luna e da conterraneo e da ammiratore di questa formazione per me è un grande piacere vedere che continuano ancora a riscuotere ottimi risultati, sempre migliori, e alla prima occasione si va a rivederli, ogni volta con la stessa curiosità che si trasforma in grande stupore, anche a sentirli mille volte.
Mezz’ora abbondante di ritardo sulla tabella di marcia e arrivo in loco, fortunatamente lo spettacolo non è ancora iniziato, l’area del concerto è già gremita di gente mentre fuori e dentro il locale qualcuno sta ancora cenando; un occhiata alla scenografia semplice ma affascinante, con la batteria incastonata in un tronco d’albero con appesa una lanterna, sullo sfondo la ricostruzione della mura di un castello con scolpito il classico cappello a tre punte, logo della band, che molto ha in comune con la triscele siciliana.
Descrivere questo tipo di spettacolo non è mai cosa facile, sia per il grande impatto scenografico ma soprattutto per l’unicità della proposta, difficile da replicare: c’è chi fa prog, chi imbraccia una chitarra e fa il cantastorie nel più stereotipato dei modi. I Fiaba invece che fanno? I Fiaba fanno semplicemente la musica dei Fiaba, che è sì un po’ prog rock e un po’ cantastorie ma con lo stile unico che li contraddistingue. Chi li ha già visti dal vivo sa cosa voglio dire e anche chi ha ascoltato i loro dischi immaginerà cosa sono capaci di architettare sul palco (non li avete ancora ascoltati?... alzatevi da quella sedia e correte ad attrezzarvi!).
Dopo le presentazioni del contest da parte degli organizzatori, arrivano i menestrelli e scatta l’incantesimo: tutti catapultati in un medioevo sognante, fiabesco, evocativo, come la della festa di una contea immersa tra le terre di un antico feudo; nonostante l’atmosfera poteva essere benissimo quella di una notte da lupi, il concerto non si basa sulle note del nuovo album, di cui ci danno saggio unicamente con
“Le Due Nature”, ma assistiamo a un’esibizione che attinge la sua forza dall’intera discografia della band. Si inizia con
“L’omino di Latta” con Giuseppe Brancato che imbraccia un burattino, si susseguono quindi le storie di personaggi magici, draghi, elfi, streghe, le lacrime della triste Angelica; esseri e sensazioni che prendono vita tra arie progressive smorzate e impreziosite dai toni acustici, medievali e folk e dall’interpretazione vocale di Brancato, sempre in linea con il pathos di ogni pezzo, e in generale da tutta la band che può vantare ormai una lunga esperienza. Sulla scena lance, balestre e anche la lunga falce del Mietitore per la consueta
“Ballo in Fa# Minore” per una teatralità che aggiunge non poco valore al già ricercatissimo songwriting di ogni singolo brano. Durante l’esibizione sale sul palco anche un amico di Brancato per i refrain de
“Le Pere dell’orco” e
“I Cento Stivali” interpretati a due voci per l’occasione.
La scelta dei brani ci permette di assaporare i diversi elementi di quanto hanno prodotto sinora, con brani lenti, ballate medievali, pezzi dalla grande forza e aggressività, onirici allo stesso tempo, tra rock, metal e tradizione.
Pubblico composto e interessato e tutto sommato abbastanza numeroso.
Vero e proprio folklore, sia nelle musiche che nei testi, più che dire semplicemente “folk” -termine che all’occasione rischia di sminuire tutto- peraltro mai eccessivamente localizzato, anzi geograficamente trasversale senza mai cadere però nello spicciolo; note e storie d’altri tempi che si collocano in un immaginario ancora attuale e strizzano l’occhio a un modo di vivere anche il rapporto con la natura ormai perso da tempo, così come la capacità di sognare annegata in una pozza di pioggia (o di superbia) come la rana in questione… molto piacevole lasciarsi trasportare ancora una volta per quasi due ore da queste armonie!
Speriamo di tornare a vederli presto per il live dei nuovi brani.
Setlist:L'omino di Latta
Nipote di Strega
La Profezia
I Sogni nel Sacchetto
Angelica e il Folletto del Salice
La Caccia
La Fuga dell'elfo
Ballo in Fa# Minore
La Gemma nel Pozzo
Il Luccio della Fontana
Le Pere dell'orco
I Cento Stivali
Le Due Nature
Hanno Ammazzato il Drago
Arriva lo Spazzacamino
Viene l'angelo
La Festa della Pioggia
La Rana Affogata
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