Foto prese dal sito ufficiale dei Pain of Salvation (www.painofsalvation.com)
Al Gods of Metal hanno suonato magnificamente, ora grazie all'impegno del fanclub italiano "Spirit of the Land" (info@painofsalvation.it) e alla generosa disponibilità della band, i fans accorsi da mezza Italia hanno avuto occasione di assistere ad un evento molto speciale, cominciato nel pomeriggio con l'arrivo del gruppo, che da subito si è dimostrato generosissimo a concedere foto, autografi, discutere con i fans, cui ha fatto seguito l'esibizione di tre bands nostrane. A cominciare i perugini Exawatt (www.exawatt.it), autori di un demo CD prodotto, suonato e cantato molto bene, il loro sound si rifà molto ai Dream Theater più progressivi e rende molto bene dal vivo, compresa la cover di "Tenebre" e un brano dei Rondò Veneziano rifatto in chiave symphonic power, una band di sicuro interesse. A seguire gli Spirits of the Land, cover band ufficiale dei Pain of Salvation, uguali in tutto e per tutto agli originali, propongono diversi estratti da "Perfect Element" mentre sotto il palco tra i fans un attentissimo e contento Daniel Gildenlow apprezza, applaude e urla (non so quante cover bands abbiano avuto l'onore di suonare davanti ai propri idoli). E' poi il turno dei pesaresi Dinamic Lights (anche loro un demo all'attivo), il loro sound è un incrocio ben riuscito di Dream Theater, Fates Warning e Pain of Salvation, la tecnica ed il cantato sono buoni ed i pezzi sono resi molto complessi dai numerosi cambi di tempo. Nel finale ecco la prima sorpresa, perché sale sul palco Daniel a fare da controcanto per l'unica cover eseguita dalla band ("Inside" dei Pain of Salvation), il singer dei Dinamic Lights ricorderà a lungo quest'evento memorabile. Siamo all'evento cruciale, la tanto attesa "sorpresa": come se ai fans non fosse bastato vedere per tutto il pomeriggio i propri idoli a contatto con loro in ogni momento. Ecco un set semiacustico con tastiere e batteria della durata di circa 2 ore, in cui si ha occasione di sentire di tutto e di più, dagli estratti di "Entropia" (alcuni in veste rifatta come "Leaving Entropia") fino a "Remedy Lane" (stupende e struggenti "Second Love" e la strumentale "Dryad of the Woods", mentre "Ashes" è proposta in due versioni diverse e c'è anche spazio per una cover di Elton John, I duetti vocali tra Daniel e la voce rabbiosa di Johan Hallgren hanno dell'incredibile, i brani pur privi della loro "elettricità", mantengono la propria struttura, anzi in alcuni casi risultano migliorati. Nonostante alcuni problemi tecnici (cambio di tastiera e della chitarra di Daniel) il set ha mostrato (se ancora ce ne era bisogno) l'assoluta perfezione di una band che al momento non ha eguali nel suo genere. Non sono mancati applausi ed ovazioni strameritate, sia per il fan club che ha reso possibile tutto ciò, sia sopratutto per i Pain of Salvation, che penso si porteranno a casa un buon ricordo dei fans italiani.
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