Folk Metal a Settimo... chi lo avrebbe mai detto.
Eppure i
Korpiklaani ed i
Metsatoll arrivano per suonare da queste parti rispettivamente dalla Finlandia e dall'Estonia, e la location scelta per una delle quattro date italiane del loro tour: la
Suoneria – La Casa della Musica, si rivela all'altezza, e spero proprio che in futuro sia scenario di altri appuntamenti di questo stampo.
I
Metsatoll salgono ben decisi ed intenzionati a lasciare il segno. Meno
festaioli degli headliner, si mettono sin da subito ad interegire con il pubblico, provando a proferire anche qualche frase in italiano
"... volete che andiamo più veloci?". Se il centro del palco è pertinenza del cantante e chitarrista Markus, tocca a Varulven il compito di garantire il necessario apporto di musica Folk all'interno delle canzoni dei Metsatoll, passando con disinvoltura dal kannel, dall'armonica a bocca e dal flauto, sino al torupill (la cornamusa tipica dell'Estonia), senza disdegnare in più di un'occasione di proporsi anche alle lead vocals. Questo senza nulla togliere agli altri due musicisti sul palco, la sezione ritmica del gruppo, KuriRaivo (basso e voce) e Atso (batteria) che completano un
branco di lupi (Metsatöll nell'antico estone) che stasera ha lasciato una buona impressione, alternando simpatia e bordate Thrash a passaggi più atmosferici e folkeggianti legati alla loro terra natia.
Il tempo di un veloce
riassetto del palco e tocca ai
Korpiklaani, ben più noti degli opener e fortemente attesi dai presenti, che nel corso del concerto si lasceranno poi coinvolgere e trascinare sopratutto dalle canzoni più danzerecce e ad alto tasso alcolico, che Jonne Jarvela e soci non ci fanno certo mancare: "Vodka" (con tanto di stage diving da parte del cantante), "Wooden Pints", "Tequila" (qui è invece una ragazza dal pubblico a salire sul palco) o la conclusiva "Beer Beer".
Le danze le apre comunque la recente "Tuonelan Tuvilla", dall'ultimo album "Manala", dal quale recuperano anche uno dei pezzi meno festosi - ma non per questo meno riusciti, anzi - della serata: la doomeggiante "Sumussa Hämärän Aamun". Scorre via senza suscitare particolari entusiasmi la loro cover di "Iron Fist", compito meglio espletato da altre canzoni come "Uni" o "Rauta", oltre alle succitate
drinking songs.
Passando brevemente ai singoli musicisti, Jonne Jarvela è indubbiamente un ottimo frontman, carismatico e trascinante, ma sotto l'aspetto vocale lascia trapelare qualche difficoltà, e se scopriamo il vezzo del bassista Jarkko Aaltonen di suonare a piedi scalzi, nel guardare l'abbigliamento del violinista Tuomas Rounakari non riesco proprio ad evitare di pensare più ad un novello
Obi-Wan Kenobi che ad un antico suonatore finlandese.
Ma al di là di questi dettagli i Korpiklaani ottengono quello che loro ed i presenti volevano: passare una serata divertente.
And they fight and dance 'till the morning...
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